Fuccaro, così come la sua collega Paola Di Caro, ipotizzava che Futuro e Libertà avrebbe presentato una mozione assieme a Udc, Api e Mpa: una mossa che avrebbe consentito a Fini e ai suoi di prendere le distanze tanto dalla maggioranza quanto dall’opposizione (Pd e Idv avevano infatti già annunciato una propria mozione di sfiducia).
La Di Caro spiegava che uno dei possibili obiettivi di Fli sarebbe stato “un governo politico sostenuto da Pdl, Lega, Fli, Udc ma guidato da un altro premier. «Impossibile — secondo Gaetano Quagliariello del Pdl — Se Berlusconi cade, esiste solo il voto». E questo anche perché, sussurrano nel Pdl, nessuna soluzione potrebbe proteggere dalla «persecuzione giudiziaria» il Cavaliere privo a quel punto di ogni scudo”.
Ma l’ipotesi mozione di sfiducia aveva sollevato anche un’altra questione: la richiesta di fiducia avrebbe coinvolto entrambe le Camere o solo una di esse? La richiesta del Pdl è arrivata forte e chiara: “Chiederemo a Napolitano di sciogliere solo la Camera dei Deputati”, ha anticipato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, ripreso da Amedeo La Mattina su La Stampa. Il motivo è semplice: a Montecitorio, senza l’appoggio di Fli, la maggioranza cadrebbe.
La Mattina ha invece spiegato quali differenti scenari si prospetterebbero a Palazzo Madama: “è lì che la sua battaglia (di Berlusconi) ha il suo perno. Infatti, prima di dare il via libera alla mozione di sostegno al governo (sarà votata il 14 dicembre, nda), il premier da Seul ha chiamato Gasparri e Quagliariello e alcuni senatori che contano. Ed è stato rassicurato che non ci saranno smottamenti, che in questo ramo del Parlamento la maggioranza reggerà ”.
Sempre sul Corriere, Marco Cremonesi ipotizzava che Berlusconi cominciasse ad avere paura di un “governo dei poteri forti”, che soppiantasse il suo esecutivo: “L’idea è che l’uomo simbolo della nuova stagione possa venire dall’economia, per lanciare in campagna elettorale le parole d’ordine, oltre che della pacificazione del Paese, del rilancio e della ripresa. Da questo punto di vista, perde quota l’ipotesi assai politica di Beppe Pisanu. I nomi più citati sono Luca Cordero di Montezemolo e, ieri, soprattutto Mario Draghi”.
E per rinsaldare il proprio governo, secondo Cremonesi il premier avrebbe puntato tutto sulla “santa alleanza” con Umberto Bossi, perché, come ha scritto il giornalista del Corriere, “se nella Lega non ci fosse Bossi e la sua indiscussa lealtà al leader pdl, le camicie verdi probabilmente avrebbero già mollato Silvio Berlusconi”.
