La passione per le feste che a lungo andare ne avrebbero rovinato la salute. L’irritazione degli Stati Uniti per i rapporti con Vladimir Putin. I sospetti avanzati dall’ambasciatore georgiano a Roma di interessi privati del premier nella costruzione dell’oleodotto. La diffidenza verso gli 007 italiani dopo il caso-Marrazzo. L’aiuto richiesto all’allora presidente degli Stati Uniti George W.Bush per le elezioni del 2006. E’ una nuova ondata di rivelazioni su Silvio Berlusconi quella contenuta nei cablogrammi confidenziali partiti dall’ambasciata americana a Roma dal gennaio all’ottobre del 2009 e diffusi oggi da vari quotidiani esteri. I file indirizzati al Dipartimento di Stato (ne sarebbero in tutto 652 quelli riguardanti Berlusconi, dei quali solo una minima parte e’ stata pubblicata finora) non riportano solo commenti dell’ambasciatore ma svelano anche alcune fonti ‘dirette’ di informazioni sul presidente del Consiglio: spuntano ad esempio i nomi del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e del presidente della Commissione Difesa del Senato Giampiero Cantoni, con questi ultimi che pero’ negano.
BERLUSCONI ROVINATO DAI PARTY. In un colloquio del 23 ottobre con l’ambasciatore Thorne – riportano i documenti – Letta avrebbe descritto Berlusconi come un uomo ”fisicamente e politicamente debole” e ”senza energie”. Dello stesso tenore i commenti pronunciati il 22 ottobre da Cantoni con un funzionario dell’ambasciata: ”Siamo tutti preoccupati per la sua salute”, avrebbe detto il senatore del Pdl, ricordando come il Cavaliere fosse svenuto tre volte in pubblico in tempi recenti e riferendo di test medici ”disastrosi”. ”Il fatto che faccia tanto tardi la notte e l’inclinazione ai festini – avrebbe affermato ancora Cantoni – implicano che non si riposa abbastanza”.
TRAPPOLA DEI SERVIZI SUL NOEMI-GATE. Sempre Cantoni avrebbe confidato all’ambasciata americana a Roma che Berlusconi ”crede che i servizi segreti italiani potrebbero avergli deliberatamente teso una trappola nel suo presunto ‘affaire’ riguardante una minorenne”, con probabile riferimento (si era nell’ottobre del 2009) al caso Noemi. La vicenda Marrazzo con i ricatti ad opera di alcuni militari dell’Arma ”ha convinto Berlusconi che non si poteva fidare dei suoi servizi d’intelligence”, avrebbe sostenuto Cantoni.
SCATTO D’IRA CONTRO NAPOLITANO. Nell’ottobre del 2009 la Corte Costituzionale rigetta il Lodo Alfano. ”Berlusconi ha accusato il presidente della Repubblica di lavorare contro di lui e ha reagito in modo emotivo contro il sistema giudiziario in generale”, avrebbe riferito Gianni Letta, riportando agli interlocutori americani lo ”scatto d’ira” del Cavaliere contro il Quirinale cui seguira’ un periodo di ”gelo”.
ELEZIONI 2006, L’AIUTO CHIESTO A BUSH. Nell’ottobre del 2005, Berlusconi avrebbe chiesto ”specificamente” all’ambasciatore Usa Spogli una riunione a Washington con l’allora presidente Bush ”e di poter parlare davanti al Congresso degli Usa per migliorare le sua posizione in vista delle elezioni di aprile 2006”.
BERLUSCONI ‘SONNECCHIA’ AL TELEFONO CON THORNE. Ci sono anche due episodi personali riferiti direttamente dall’ambasciatore David Thorne nelle informative. Il primo riguarda la telefonata che il neo ambasciatore, non appena arrivato a Roma, scambia con il Cavaliere: in quella circostanza, scrive Thorne, Berlusconi ”sonnecchia per un po”’. Mentre in un altro evento pubblico a cui partecipano entrambi, il 19 ottobre 2009, il premier appare ”distratto e stanco”.
I RAPPORTI CON PUTIN. La lettura dei nuovi cablogrammi conferma l’irritazione di Washington per gli stretti rapporti tra Putin e Berlusconi: ”Abbiamo un primo ministro che appare sempre di piu’ essere il megafono, il portavoce, di Putin”, commenta Spogli il 26 gennaio 2009. Il sospetto che ci siano anche interessi economici personali in ballo viene rafforzato dalle accuse dell’ambasciatore georgiano a Roma: ”Ci ha detto – scrive sempre Spogli in un documento classificato segreto – che il suo governo crede che Putin abbia promesso a Berlusconi una percentuale dei profitti che vengono da ogni gasdotto costruito da Gazprom, in collaborazione con l’Eni”. Non e’ comunque solo un problema economico per gli Usa. ”Berlusconi ammira lo stile macho, deciso ed autoritario di governo di Putin, che per Berlusconi e’ simile al suo stile”. E poi, ancora secondo Spogli, ”gli sforzi di Berlusconi per ‘riparare’ la relazione fra l’Occidente e la Russia stanno minacciando la sua credibilita’ e diventando veramente irritanti”.