”Sarà un federalismo competitivo – ha detto ancpra il ministro leghista – in quanto chi si dimostrerà più bravo ad amministrare potrà ridurre le tasse ai propri cittadini o erogare loro ulteriori servizi. Il federalismo, questo federalismo che stiamo realizzando, è l’unico strumento che abbiamo per poter spendere meno e spendere meglio e quindi per reperire quelle risorse da investire per la crescita del Paese o per il sostegno alla famiglia, come peraltro già previsto nel decreto legislativo che verrà portato la settimana prossima in Consiglio dei Ministri per l’approvazione in via preliminare”. ”Il patto nazionale che si realizzerà con questo federalismo porterà al superamento del dualismo che ha portato alla questione settentrionale e a quella meridionale e all’insoddisfazione dei cittadini sia del nord che del sud”.
Rosy Bindi. Buono il giudizio del presidente dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico, che ha definito il discorso di Bagnasco ”Una riflessione impegnativa e importante per tutti. La Chiesa italiana dimostra di conoscere bene le difficoltà e le priorità del paese: lavoro, scuola, famiglia, legalità, unità”. ”Ci chiediamo – ha detto ancora Rosy Bindi – se altrettanta consapevolezza vi sia da parte di una maggioranza e di un governo che in queste settimane hanno offerto uno spettacolo avvilente che rischia di minare la credibilità delle istituzioni. E’ condivisibile la preoccupazione del cardinale Bagnasco per una politica malata di personalismo, inconcludente e rissosa, incapace di fare l’interesse generale. L’invito a un linguaggio più serio non è solo un richiamo alla buona educazione, è anche un richiamo alla dignità della funzione pubblica”.
Maurizio Sacconi. ”Il cardinale Bagnasco invita all’impegno politico i cattolici e insieme ricorda quanto debbano essere alla base di questo impegno i valori non negoziabili della persona”, ha affermato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, a proposito dell’intervento del presidente della Cei, aggiungendo che ”Egli ricorda l’agenda bioetica del governo quale tracciato obbligato per i decisori istituzionali che non potranno sottrarsi dal prendere posizione. Dal contrasto di ogni deriva eutanasia o eugenetica alla difesa di ogni vita soprattutto nelle condizioni di maggiore fragilita’, al necessario rapporto tra ricerca ed etica, il dovere dei credenti e dei laici adulti deve porsi sempre in favore della vita. E’ questo – conclude il ministro – un discrimine fondamentale nella definizione dei partiti e delle loro alleanze politiche”.
Maria Stella Gelmini. ”Mi pare di aver letto nelle parole del cardinal Bagnasco anche un invito a cogliere le opportunità e le innovazioni della riforma delle superiori”. Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha commentato così, al termine di un incontro al Pirellone l’appello del cardinal Bagnasco per ”salvare la dignità dell’istituzione” della scuola. ”Sappiamo come la crisi della scuola – ha aggiunto Gelmini – sia sotto gli occhi di tutti ma non dobbiamo generalizzare e quindi ho colto, nell’invito di sua eminenza il cardinal Bagnasco, il desiderio di conoscere, approfondire e cogliere l’aspetto positivo delle innovazioni introdotte dalla riforma delle scuole superiori”. ”E’ un percorso – ha aggiunto – che abbiamo avviato quest’anno e al quale la scuola giunge pronta dopo 10 anni di approfondimenti”. Secondo il ministro dell’Istruzione ”oggi abbiamo l’opportunità di consolidare un sistema liceale di grande qualitè e di affiancare a questo sistema l’istruzione tecnica perché riteniamo che l’assenza di profili tecnici richiesti dalle imprese sia un gap da colmare per ridurre la disoccupazione giovanile”.
La replica di Francesca Puglisi. – “Il ministro Gelmini invece di tirare per la tonaca il cardinale Bagnasco pensi piuttosto a raccoglierne il monito sulla necessità di risolvere la drammatica emergenza dei lavoratori precari della scuola”: è la risposta di Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria del Partito Democratico, alle parole del ministro. “Gelmini, aggiunge l’esponente democratica, eviti quindi di attardarsi in strumentalizzazioni di dubbio gusto e si decida a convocare, come ha chiesto anche il PD in più occasioni, un tavolo di crisi per i precari”.
Roberto Di Giovan Paolo. – ”Sì a un maggiore impegno dei cattolici in politica come chiesto dal cardinal Bagnasco. E che sia ancora più incisivo sui temi della pace, della giustizia sociale, di uno stato sociale che allarghi le tutele. Questa crisi economica ha riproposto il valore della dottrina sociale della Chiesa”, ha detto il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei. ”C’è bisogno di un impegno su temi concreti se vogliamo davvero essere lievito. Basta leggere le encicliche sociali, e per prima la Popolorum Progressio, per capire quale è la direzione “.