
ROMA – Roberto Giachetti chiede di votarlo perché “con la rabbia non si va da nessuna parte” e diventare sindaco di Roma “sarebbe il più grande sogno” della sua vita. Virginia Raggi invece vuole vincere con uno slogan renziano: “Per cambiare verso a questa città” e assicura che i 5 Stelle “tutto quello che promettono lo fanno e noi lo faremo”. Il confronto tv su SkyTg24 restituisce due candidati divisi su tutto: per un’ora intera si sono beccati su Atac, rifiuti, debito e Olimpiadi. Ma una cosa li trova paradossalmente in sintonia: far pagare le tasse alla Chiesa a Roma.
Raggi e Giachetti rispondono entrambi in modo affermativo seppur con accenti diversi. “Siamo stati i primi a denunciare che le attività commerciali in immobili della chiesa non pagano tasse, ma Marino e il Pd sono stati sordi – dice Raggi – Certo che andremo a chiederle, è stato Papa Francesco a dire che è giusto”. “La Chiesa deve essere a livello di ogni altra associazione – ripete Giachetti – ciò che è commerciale si paga, ciò che è assistenza e sociale c’è l’esenzione. Bisogna capire qual è la prevalenza”.
“Sono stupita delle sue dichiarazioni – lo incalza Raggi – Lei ha detto che ha fatto il capo di gabinetto per un precedente sindaco, perché non vi siete mai impegnati a fare quello che dite? Avete avuto la possibilità per 20 anni e non l’avete mai colta. Sono solo promesse elettorali”.
A espressa domanda sulla propria fede Raggi però si eclissa: “Questo non ha alcuna attinenza” con il tema delle tasse alla Chiesa, mentre Giachetti ha risposto di essere agnostico.
Su tutto il resto i candidati del ballottaggio di domenica rimangono divisi. Sulle Olimpiadi, con Raggi che promette un referendum consultivo e ritiene “agghiacciante” pensare che la città stia “immobile” se la candidatura non viene accolta. Mentre Giachetti ripete che lui “è contrario alla politica del ‘no'” dei grillini e che i Giochi del 2024 “portano lavoro”. Sui rifiuti entrambi ritengono che il ciclo vada completato, ma sul passato opinioni diverse.
Il conduttore Gianluca Semprini propone alcuni “indovinelli”. Raggi non riconosce un Municipio sulla mappa di Roma, Giachetti invece sì, ma poi non sa dire il percorso del bus 628, mentre l’avvocatessa M5S conosce quello del 30.
E a Massimo Carminati, presunto capo di Mafia Capitale, cosa direste? “Vigileremo perché quelle infiltrazioni non ci siano mai più”, dice perentorio Giachetti. Per Raggi “con noi finiti i giochi”. Sollecitata da una militante del Pd, sull’ipotesi di una consultazione online in caso le arrivi un avviso di garanzia, ha lasciato aperta la strada ad utilizzare il blog di Grillo o il sito del Comune. Giachetti ribadisce che sui suoi piccoli casali vicino Roma non ci cono irregolarità.
I supporter dell’uno e dell’altra sono schierati in blocchi di fronte a loro e accompagnano il match con applausi o ‘buu’. Il rieletto consigliere M5S Marcello De Vito chiede conto al rivale Pd del voto in parlamento sulla legge Fornero sulle pensioni. “Si era sull’orlo del default, se partecipo a una maggioranza sono coerente”, risponde. Dopo gli appelli finali stretta di mano, come all’inizio dello scontro.
Sulla squadra Raggi prende tempo fino a venerdì. L’annuncio, atteso domani con un video – slitta al giorno di chiusura della campagna elettorale a Ostia. Segno delle difficoltà di completare la giunta, in particolare nelle caselle economiche, ma non solo, dopo una serie di dinieghi di esperti interpellati. Ultimo lo storico dell’arte Tomaso Montanari, candidato alla Cultura. Restano sicuri in via ufficiosa l’urbanista Paolo Berdini all’Urbanistica e l’ex rugbista Andrea Lo Cicero allo Sport. Per il Bilancio si parla dell’ex dirigente Consob Marcello Minenna.
Nel Pd invece fa discutere l’articolo del quotidiano la Repubblica secondo il quale Massimo D’Alema sarebbe pronto a votare Raggi per far cadere il premier segretario Matteo Renzi. Il portavoce dell’ex presidente del Consiglio ha smentito parlando di “articolo falso”. “Polemica chiusa. Aspettiamo D’Alema a uno dei tanti gazebo per Giachetti”, dice il commissario romano e presidente nazionale Pd Matteo Orfini. Di sicuro domani a sostegno di Giachetti ci sarà il ministro Maria Elena Boschi per un’iniziativa al comitato elettorale.