Sono 12 mila, per un valore di circa 3,6 miliardi (600 milioni in piu’ rispetto a un primo elenco provvisorio stilato a giugno), i beni potenzialmente trasferibili agli enti locali in base al federalismo demaniale. L’agenzia del demanio ha messo online sul suo sito, l’elenco dei beni potenzialmente disponibili dei quali Comuni, Province e Regioni potranno fare richiesta con un progetto di valorizzazione che non esclude l’alienazione.
L’elenco, che verra’ aggiornato ogni 15 giorni, non e’ ancora quello definitivo che sara’ pubblicato solo con i decreti della presidenza della Repubblica previsti dal federalismo a fine anno e in base al quale gli enti locali potranno fare le loro richieste, ma rappresenta comunque un primo ‘portafoglio’ sul quale gli enti locai potranno iniziare a fare le loro valutazioni. Non rientrano nell’elenco i beni del demanio storico-artistico, che in base alla riforma vanno valorizzati con il coinvolgimento del ministero dei Beni Culturali. Cosi’ come i parchi, sui quali c’e’ la competenza del ministero dell’Ambiente. ‘Escono’ anche materie come i porti di interesse nazionale sui quali ci dovra’ essere uno screening da parte dei ministeri delle Infrastrutture e della Difesa.
‘Escono’ dall’elenco dei beni trasferibili in base al federalismo demaniale quelli riguardanti il patrimonio di Roma e delle regioni a statuto speciale. Nell’elenco messo online dall’Agenzia del Demanio, infatti, non figurano i beni riguardanti la capitale, che entreranno nel decreto attuativo riguardante Roma Capitale e quelli delle Regioni a Statuto Speciale. Fuori dunque dall’elenco provvisorio stilato a giugno beni come il cinema nuovo Sacher a Roma o l’Idroscalo di Ostia o gli ‘isolotti prossimi alla Maddalena’ previsti in quella prima lista.