ROMA – ”Libera adunata dei servi del Cavaliere”: se Giuliano Ferrara voleva dar vita ad un’altra provocazione per agitare le acque nel centrodestra, questa volta c’è riuscito davvero. In uno stracolmo teatro Capranica, a due passi dalla Camera, si è tenuta la ”Festa per il caro amico Silvio”, con una annotazione a doppio senso: ”Facciamo la festa a Berlusconi”. La kermesse politica ha riunito i guru del giornalismo vicino al centrodestra (guarda le foto): Il direttore di Libero Maurizio Belpietro, l’editorialista Vittorio Feltri, il direttore del Giornale Alessandro Sallusti e il direttore del Tempo Mario Sechi.
Scopo della manifestazione, come spiegato da Ferrara, ”dare la sveglia al premier”, nel senso, evidentemente, che deve rimboccarsi le maniche, tornare alle origini e rilanciare l’impegno del centrodestra. Per l’Elefantino, Berlusconi ”è indebolito” e deve rimediare a questa situazione negativa ”rimettendosi in gioco avviando una battaglia nazionale per il risveglio della politica”. ”Berlusconi – dice Ferrara alla platea dei ‘servi’ – non deve praticare il piccolo cabotaggio: si deve rimettere in gioco e non accettare la logica cinica del lento disfacimento”.
Il direttore del ”Foglio” rilancia l’idea, a lui cara, di primarie generali per tutto il Pdl (compresa la guida del partito) indicando la data dei primi di ottobre. ”Se Berlusconi ha deciso di vivacchiare – ha spiegato Ferrara – può anche programmare una sua uscita, se invece decide di vivere allora deve fare qualcosa per un vero rinnovamento così da essere nuovamente legittimato dal quel grande consenso che è ancora così vasto”. Molti gli esponenti del Pdl presenti: Fabrizio Cicchitto, Giancarlo Galan e Renato Brunetta oltre a tanti parlamentari.
Unica delusione, l’assenza del festeggiato dai suoi fedelissimi. Preannunciata per mezzogiorno la visita di Berlusconi è poi saltata, lasciando l’amaro in bocca a tutti. Alessandra Mussolini, applauditissima, si è consolata con un bacio appassionato alla sagoma di cartone di Silvio messa sul palcoscenico. Nel suo intervento ha poi protestato per la candidatura di Lettieri a Napoli: ”Ha fatto del suo meglio, ma era una tragedia; mettiti più carino, gli dicevo sempre; e almeno mangia. Non c’era niente da fare, sembrava sempre un agente immobiliare”. Altrettanto appassionati gli interventi di Giorgia Meloni, Daniela Santanchè e Giancarlo Galan, tutti favorevoli alle primarie per ”rivitalizzare il partito e coinvolgere militanti e simpatizzanti” ma convinti che non dovrebbero riguardare la leadership del Pdl perché il Cavaliere è un leader insostituibile e imbattibile.
Sul versante dei direttori dei giornali di centrodestra, l’idea di rilegittimare Berlusconi attraverso le primarie trova qualche resistenza e perplessità. Sallusti, scherzando, invita Ferrara a ”non mettere in scena un regicidio” e ammonisce: ”Stiamo attenti a non buttare una classe dirigente vincente”. Belpietro si dice scettico sulle primarie, perché verrebbero interpretate come la certificazione ”che è cominciato il dopo Berlusconi”. Vittorio Feltri prova a dare la carica: ”Dobbiamo impegnarci a morte per arrivare al 2013 e vincere le elezioni, altrimenti torno qui e mi sparo”.
Anche Mario Sechi la mette giù dura: ”O Berlusconi cambia o gli elettori cambiano lui”. All’happening sono stati invitati anche alcuni giornalisti di sinistra come Piero Sansonetti e Ritanna Armeni. Le riserve espresse da quest’ultima sul ruolo carismatico di Berlusconi non sono state però né condivise e tantomeno gradite dal pubblico che l’ha fischiata sonoramente.