Mancano poche ore al corteo della Fiom a Roma che non smette di suscitare polemiche. Il ministro dell’Interno ha espresso preoccupazione in vista di eventuali “infiltrazioni” di violenti, magari provenienti dall’estero. A Maroni risponde il segretario della Fiom Landini: ”Bisognerebbe smetterla di alimentare le tensioni, qualcuno si è reso conto che sarà una grande manifestazione che unisce il dissenso di questo paese”. E ancora: ”Le notizie che ci arrivano dai territori ci lasciano assolutamente tranquilli. Se al Ministro risulta che ci siano infiltrazioni non di lavoratori metalmeccanici è compito suo vigilare e garantire l’ordine pubblico”. In ogni caso, precisa Landini, ”Il discrimine è la democrazia e la non violenza, chi non le assume è bene che non venga”, ricordando che la Fiom ha già condannato gli atti ”inaccettabili” contro le sedi della Cisl.
Di tutt’altro tenore la risposta del segretario della Cisl, Raffaele Bonanni: ‘Il ministro dell’Interno è lui e se parla sa quello che dice”. ”Se penso che chi ha chiesto ai centri sociali, come ha fatto la Fiom, di andare in piazza – ha aggiunto – è chiaro che non sarà una manifestazione come quella che Cisl e Uil hanno fatto l’altra settimana”.
Il dibattito ha investito anche la politica. Alcuni esponenti del Pd, Sergio Gentili e Stefano Fassina, hanno annunciato la loro presenza in piazza. Secondo Luigi De Magistris (Idv): ”Le parole di alcuni gufi del governo (come Sacconi e Maroni) sono finalizzate ad avvelenare il clima a ridosso dell’evento”. Secondo Maurizio Gasparri (Pdl): “Gli auspici sono pessimi, anche in forza dei contatti che alcuni rappresentanti del sindacato dei metalmeccanici hanno avuto con esponenti dei centri sociali che di fatto prenderanno parte al corteo di domani”.
A preoccupare Maroni è “l’arrivo di esponenti dai centri sociali”: in molti hanno dichiarato che domani saranno a piazza San Giovanni. Gli esponenti del Tempo Rosso di Pignataro Maggiore (Caserta) hanno annunciato: “Nessuna pace sociale con governo e padroni”. I bolognesi di Crash e Tpo hanno detto che manifesteranno “contro Maroni”. Anche i centri sociali del Nordest e quelli torinesi hanno garantito che saranno presenti.
Gli allarmi che arrivano dal ministro dell’Interno sono una ”provocazione mediatica per alzare la tensione” con l’obiettivo di ”sabotare la manifestazione di domani ed impedire ai cittadini di parteciparvi”, secondo Luca Casarini, leader dei disobbedienti del nord est che domani sarà presente.