Il ministro degli Esteri Franco Frattini replica alle accuse del direttore del Giornale Alessandro Sallusti, che lo ha definito traditore di Silvio Berlusconi, pronto ad andare avanti insomma anche senza premier. Â ”Io so di non essere un traditore. E so che non lo sono nemmeno la Gelmini, Alfano, la Carfagna e la Prestigiacomo. Il silenzio ha piu’ senso delle parole fuori luogo. Noi aiutiamo Berlusconi con i fatti”.
In un’intervista a Libero, si difende – e difende i suoi colleghi di governo – dalle accuse di ”tradimento” o di stare ”zitto” che gli sono piovute addosso negli ultimi giorni, in particolare dal deputato Pdl Giorgio Stracquadanio. Il ministro degli Esteri rivendica, ad esempio, ”di essere andato a difendere Berlusconi davanti a telecamere e taccuini dei giornalisti stranieri. Che, quando si parla del Cavaliere, sono tutt’altro che accomodanti”. ”Eppure io non urlo, non ringhio e non insulto”, prosegue Frattini che avverte: ”a voler fare gli iper-berlusconiani si danneggia Berlusconi”, distinguendo da ”un iper-berlusconismo degli atteggiamenti” e ”un iper-berlusconismo di chi, come me e i colleghi che citavo prima, è nato politicamente con Berlusconi, e non ha bisogno delle parole, perche’ lo dimostra coi fatti. La base è la lealtà ”.
”Poi, certo, ognuno sceglie il metodo di fare politica che preferisce”, aggiunge citando Gasparri e La Russa i quali ”sono dovuti passare attraverso uno strappo personale e politico molto doloroso”. Il titolare della Farnesina si dice quindi d’accordo con ”quanto detto da Gianni Letta, e cioe’ che a prevalere deve essere la volonta’ del dialogo”, ”sicuramente l’Udc e i settori piu’ responsabili di Futuro e liberta”’, mentre della Lega ribadisce che è un ”alleato leale”. Frattini auspica infine che oggi ”Fini andrà al Colle per rappresentare tutti i deputati di cui e’ presidente, incluso me, altrimenti ci troveremmo di fronte al capo del partito responsabile dell’apertura della crisi che viene consultato su come uscire dalla crisi”.