Una vita da cognato, a recuperar palloni e a sognare un futuro nella tv. Una vita all’ombra della sorella, quella di Giancarlo Tulliani, il cognato scomodo di Gianfranco Fini. Una vita di mezzi successi facili, di posti ottenuti grazie ai cognati. E quindi grazie alla sorella.
Fu così al tempo in cui Elisabetta Tulliani, la sorella bella e intelligente, stava con Luciano Gaucci, patron del Perugia e della Viterbese. In un batter di ciglia il giovanissimo Giancarlo, appena 23enne, divenne il vicepresidente della Viterbese. Lui che, a detta di chi gli stava intorno, di calcio ci capiva poco e niente. E infatti stava in quel posto, era chiaro a tutti, solo per “doveri di famiglia”. Insomma, perché era il cognato di Gaucci. Tanto è vero che lo chiamavo “Elisabetto”. Più chiaro di così… A raccontare l’avventura di “Elisabetto” alla Viterbese sono diversi ex allenatori della squadra. Prima tra tutti Carolina Morace che a “La Repubblica” racconta: “Non ho avuto molti contatti con Tulliani, sapevamo tutti che era stato messo lì per motivi familiari e non di merito. Era ininfluente, dopotutto neanche aveva un grado così importante in società. E poi non aveva nessuna esperienza di calcio e certo io non l’ho mai interpellato. Di sua sorella invece posso dire: donna assai intelligente”.
Insomma, nel mondo del calcio certo Giancarlo Tulliani non lasciò un buon ricordo di sè. Non gli è andata molto meglio in tv. Passano gli anni, nel 2007 Elisabetta lascia Gaucci e si mette con l’attuale presidente della Camera, Gianfranco Fini. Giancarlo è cresciuto, ormai ha circa 30 anni, e vuole fare business nella tv, come già fa la mamma che ha un agenzia televisiva, la “Absolute Television”, e che ha vinto l’appalto per produrre un segmeno di 50 minuti all’interno di “Festa Italiana” su Rai Uno. Sogni ora svaniti, dopo la polemica sulla compravendita della casa monegasca di An il cui mediatore fu proprio Giancarlo.
Secondo un’inchiesta di Libero il nuovo compagno della Tulliani, Fini, si prodiga per far sì che anche l’ambizione televisiva di Giancarlo possa essere esaudita. Se tramite Fini o meno, comunque Tulliani Jr a viale Mazzini è di casa sin dal 2008. E anche qui i giudizi su di lui non sembrano certo lusinghieri: “Era arrogante, millantatore, sprovveduto”. “Sognava il business nel trading dei diritti cinematografici, ma non sapeva una parola di inglese”. Insomma uno che è entrato in Rai dalla porta principale, senza competenze e che si presentava come “il cognato di Fini”. E che nella sua carriera televisiva è riuscito a collezionare un bel flop: quello di “Italian Fan Club Music Award’s” (270mila spettatori di sabato sera, nell’agosto scorso, un misero 6,8% di share), prodotto dalla sua società e poi fatto giustamente sparire dai palinsesti.