10.08, Cesa: “Non ci sono le condizioni per l’Udc nel governo”. Il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, intervenendio ad Agorà ha replicato al ministro Galan che aveva parlato di allargamento della maggioranza. “Se Berlusconi avrà la fiducia noi continueremo a fare opposizione – ha detto Cesa -. Non abbiamo intenzione di entrare in maggioranza. E’ un dibattito basato sul nulla. Non ci sono le condizioni”.
10.07, Udc: “Berlusconi e Bossi come Thelma e Louise”. Silvio e Umberto come Thelma e Louise. Il paragone è di Giampiero D’Alia, capogruppo dell’Udc in Senato, che cita in aula il film del 1991, protagoniste Geena Davis e Susan Sarandon: “Berlusconi e Bossi sono ormai soli, come Thelma e Louise”, dice D’Alia. Nel film, le due donne in fuga inseguite dalla polizia attraverso il deserto, con il sorriso sulle labbra, tenendosi per mano, si lanciano con la macchina nel vuoto. Il film si conclude con il fermo immagine dell’auto a mezz’aria mentre precipita nel Colorado.
10.05, Belisario: “Berlusconi è mandate di grande compravendita”. ”Lei e’ il mandante politico della piu’ grossa compravendita di parlamentari”: cosi’ il capogruppo dei senatori dell’Idv, Felice Belisario, si rivolge a Silvio Berlusconi durante il dibattito sulla fiducia in aula al Senato. Belisario viene subito ripreso dal presidente del Senato, Renato Schifani che afferma: ”la invito a moderare il linguaggio anche se siamo in un’aula parlamentare”. Un piccolo lapsus. Ma Belisario prosegue: ”lo ripeto presidente: i cambi di casacca sono deprecabili sempre perche’ sono in odio agli elettori e oggi sono favoriti dal suo entourage solo per sopravvivere a se stesso”.
10.04, Galan: “Da domani il gruppo di Fli non ci sarà più”. “Da domani il gruppo di Fli non esisterà più” e la maggioranza andrà allargata all’Udc. Se ne è detto convinto il ministro dell’Agricoltura, Giancarlo Galan, intervenuto in diretta ad ‘Agorà’, su Raitre. ”
10.01. Sarà Siegfried Brigger (Svp) il primo a pronunciare la dichiarazione di voto sulle mozioni di sfiducia al governo, a partire dalle 10:30 in diretta tv. A seguire prenderanno la parola il segretario del Pri Francesco Nucara, Daniela Melchiorre (Ld), Carmelo Lo Monte (Mpa), Bruno Tabacci (Api), Arturo Iannaccone (Noi Sud). Quindi, interverranno (tutti per dieci minuti ciascuno) Antonio Di Pietro (Idv), Pier Ferdinando Casini (Udc), Italo Bocchino (Fli), Pier Luigi Bersani (Pd) e Fabrizio Cicchitto (Fi). A finire, senza ripresa televisiva diretta, sono in lista tre interventi a titolo personale: quello di Maurizio Grassano (Ld), di Domenico Scilipoti (Misto) e del Radicale Marco Beltrandi.
9.56, Udc a Berlusconi: “Non dimettersi è debolezza”. I tre senatori dell’Udc voteranno contro la fiducia al Senato. Lo conferma il capogruppo Gianpiero D’Alia. L’Udc invita Berlusconi a dimettersi. “Non dimettersi – dice D’Alia – è un segnale di debolezza. Berlusconi in realtà vuole le elezioni”.
9.54, Mpa: “Berlusconi ha tradito gli elettori del sud”. I tre senatori del Mpa non voteranno la fiducia al Governo Berlusconi. Lo annuncia in aula a palazzo Madama Giovanni Pistorio. Per Pistorio Berlusconi ha tradito “gli elettor meridionali”.
9.52, Idv: “Premier se ne deve andare”. “Presidente, se non lo ha capito, lei se ne deve andare”. Felice Belisario, capogruppo di Idv, ha esplicitamente annunciato che l’Idv negherà la fiducia al governo al Senato. “Non copra di ridicolo questo Paese”, “lei è sfiduciato da un Paese in sciopero generale contro la sua politica”, ha detto Belisario.
9.50, Viespoli: “Non faremo ribaltoni”. Nessuna intenzione di fare ribaltoni, e dunque se il governo Berlusconi dovesse essere sfiduciato la posizione di Fli sarebbe per “un altro governo di centrodestra”. Se invece il governo Berlusconi dovesse ottenere una fiducia risicata, “non ci sarebbe spazio che per una scelta di responsabilità”.
9.46, Attese alla Camera tutte tre le deputate incinte. E’ tutto pronto alla Camera per l’arrivo annunciato delle tre deputate in dolce attesa. Secondo quanto si apprende da ambienti parlamentari, infatti, tutte e tre le deputate avrebbero annunciato di voler partecipare al voto. Il voto di Federica Mogherini (Pd), Giulia Bongiorno (Fli) e Giulia Cosenza (Fli) è tra quelli considerati determinanti per la sfiducia al governo Berlusconi. I boatos del Transatlantico danno per certo che le tre deputate intendano essere presenti e per questo l’infermeria della Camera si è preparata per ogni possibile eventualità.
9.40, Lega contesta Viespoli. E’ soprattutto la lega a rumoreggiare e contestare l’intervento del capogruppo di Fli Pasquale Viespoli nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia. Viespoli si rivolge al capogruppo del Carroccio, Federico Bricolo, contestando il fatto che lui possa essere definito un ribaltonista. Da qui le prime proteste dei leghisti che aumentano nel momento in cui Viespoli annuncia che per favorire ”un percorso di responsabilita” i finiani si asterranno nel voto di fiducia al Senato per convincere Berlusconi ad ”astenersi alla Camera” andando al Quirinale dopo aver incassato la fiducia a palazzo Madama. Alle contestazioni dei leghisti Viespoli risponde: ”So distinguere tra chi fa politica e i gazebisti coloro che fanno propaganda nei gazebo”. I senatori della Lega continuano a rumoreggiare e Viespoli si ferma poi invita il presidente Schifani a intervenire e poi commenta: ”Prima bisogna avere la testa e le idee”. Osservazione che certo non fa diminuire le proteste soprattutto dei senatori del Carroccio anche se altri senatori della maggioranza danno segni di insofferenza. Chi invece ascolta con estrema attenzione l’intervento di Viespoli e’ Berlusconi che quando arriva la proposta di Viespoli abbassa la testa ma non muove un muscolo”.
9.36, Roma blindata. Il centro storico di Roma e’ presidiato, gia’ dalla scorsa notte, dalle forze dell’ordine, in attesa della manifestazione di studenti, precari e centri sociali contro il governo nel giorno del voto di fiducia previsto tra poco al Senato. In particolare sono stato posti sotto particolare sorveglianza tutti i palazzi sedi delle istituzioni. Forze dell’ordine e blindati sostano sotto il Campidoglio, piazza Venezia, piazza Santi Apostoli e nei pressi di Palazzo Valentini, sede di Provincia e Prefettura. Presidiate anche via del Corso, nel tratto compreso tra piazza Venezia e piazza Montecitorio, e i vicoli in prossimita’ di piazza di Pietra e via dell’Umilta’. Al momento – fanno sapere dalla Questura – tutti i varchi della zona a traffico limitato sono attivi, e finora non ci sono stati problemi di viabilita’. Molti parlamentari si sono affrettati a raggiungere il Senato fin dalle prime ore dell’alba per essere sicuri di poter partecipare al voto di oggi.
9.34, Viespoli: “Berlusconi si dimetta dopo l’astensione di Fli”. “Noi ci asteniamo al Senato. Lei si astenga dalla Camera, si astenga dalla conta perchè l’unica cosa che conta davvero è l’interesse nazionale”. Lo ha detto Pasquale Viespoli, capogruppo di Fli al Senato, intervenendo in Aula.
9.30, Fli conferma astensione al Senato (vale come voto contrario). Fli si asterrà sul voto di fiducia chiesto da Berlusconi a palazzo Madama. Lo ha detto Pasquale Viespoli, capogruppo di Fli al Senato, intervenendo in Aula. ”Se lei va alla conta alla Camera – prosegue Viespoli nel suo intervento – va incontro a tre sconfitte: quella della sua leadership, rischia il ribaltone e rischia anche di determinare l’istabilita’ del governo”. Il senatore di Fli ricorda come proprio l’alleanza di centrodestra ”in cui ognuno aveva pari’ dignita”’ ha contribuito a ”far si’ che si ottenesse il premio di maggioranza”.
”La pretesa di avere l’autosufficienza – sottolinea ancora Viespoli – ha determinato un errore politico”. Per il capogruppo di Fli dunque ”o si ricompone il centrodestra oppure non c’e’ altra alternativa alla crisi. L’aggiunta di eventuali voti provenienti da parlamentari di altre forze politiche – dice riferendosi all’Udc – determinerebbe un ribaltone perche’ si farebbe ricorso a partiti che sono all’opposizione e darebbe una maggioranza puramente aritmetica”.
”Noi – conclude Viespoli – non faremo nessun ribaltone, se il governo dovesse cadere ci sara’ spazio, sempre nel rispetto delle prerogative del Capo dello Stato, per un altro governo di centrodestra”. Se invece Berlusconi dovesse prendere la fiducia per pochi voti ”non ci sarebbe spazio che per una scelta di responsabilita”’.
9.22, Rutelli. L’intervento del leader di Api Francesco Rutelli nell’aula di Palazzo Madama viene disturbato da commenti e brusii provenienti dai banchi della maggioranza, e il presidente del Senato, Renato Schifani, appena un quarto d’ora dopo l’inizio della seduta sulle dichiarazioni di voto per la fiducia al governo, deve richiamare all’ordine: “Cominciamo male la giornata… Per favore, cerchiamo di andare avanti senza commenti e senza brusii”.
9.18, Rutelli. Il leader dell’Api, Francesco Rutelli, ha confermato in aula al Senato il voto contrario dell’Api alla fiducia sul governo Berlusconi.
9.13, Bricolo. “La Lega non cambia idea: o il governo riesce ad andare avanti oppure si va al voto. Lo afferma in aula il capogruppo dei senatori leghisti, Federico Bricolo.
9.11. Due grandi giornali internazionali, l’International Herald Tribune e il Financial Times, pubblicano oggi in prima pagina grandi foto del presidente Silvio Berlusconi ad illustrare ampi servizi sul voto di fiducia in Parlamento. Altri quotidiani scelgono di dare la notizia con articoli nelle pagine interne. Sono quattro le immagini pubblicate dall’Herald Tribune che ritraggono Berlusconi in differenti espressioni e scattate ieri in Senato: Berlusconi acceso oratore, Berlusconi stizzito, Berlusconi stanco, Berlusconi sicuro. Con una didascalia in cui si legge ”La battaglia per la sopravvivenza”. Il servizio fotografico e’ seguito da un articolo dal titolo ‘Berlusconi vede la salvezza nella crisi’. Il Financial Times pubblica in prima pagina un’unica grande foto del premier che stringe i pugni e arriccia gli occhi in un sorriso tirato: una singolare espressione colta ieri dai fotografi durante la seduta in Senato. Alla foto e’ associato un titolo che recita: ‘Torture romane. Berlusconi in bilico’.
9.08, Berlusconi “Sono fiducioso”. “Sì, certo”. Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, arrivando al Senato, risponde ai cronisti che gli chiedono se fosse ottimista sul voto di fiducia che ci sarà oggi prima al Senato e poi alla Camera.
9.04. Al via il dibattito sulla fiducia al Senato Con l’intervento di Federico Bricolo, della Lega Nord, sono iniziate al Senato le dichiarazioni di voto. Subito dopo, la “chiama”. Alle 11 dovrebbe arrivare l’esito dello scrutinio, che non dovrebbe riservare sorprese. Il palazzo è blindato, mezzi della polizia e della guardia di finanza hanno chiuso tutte le strade intorno: a Roma sono previsti quattro cortei e il centro città sarà chiuso.
8.16, Siliquini (Fli). “Deciderò poco prima. Andrò in bagno dieci minuti prima della chiamata in aula, mi guarderò allo specchio e deciderò”. Così la deputata di Fli Maria Grazia Siliquini, che in un’intervista a Repubblica accusa Bocchino di “aver puntato dritto alle dimissioni” del premier e spiega il perché della sua assenza, ieri sera, alla riunione dei finiani: “E’ stato Fini a vanificarla con quella chiusura di in tv domenica, annunciando la decisione di passare all’opposizione”.
7.17, Fini ai suoi: “Giochiamoci tutto”. Ci giochiamo tutto, la nostra storia, la mia e la vostra, il percorso che abbiamo condiviso in questi mesi. Esponenti di Fli raccontano che Gianfranco Fini durante l’incontro tenutosi ieri in serata nella sede di FareFuturo, abbia fatto un discorso per ricompattare il partito. Nessuno di noi – si è detto sicuro il presidente della Camera – farà un passo indietro. L’unica che non dovrebbe votare la mozione di sfiducia è Maria Grazia Siliquini mentre altri esponenti di Fli, racconta chi era presente all’incontro, sono stati contattati direttamente da Berlusconi.”Se non ci sono ripensamenti il governo va sotto”, riferisce ancora la stessa fonte. Secondo quanto spiegano fonti parlamentari di Fli, un esponente dell’opposizione che aveva deciso di non votare la mozione di sfiducia alla fine ha cambiato idea.