14.06, Bocchino: “E ora Berlusconi con la fiduca che ci fa?”. “Certo, ora c’è un governo solido, una maggioranza ampia, che saprà mettere in pratica il programma elettorale nell’interesse degli italiani”. Italo Bocchino, capogruppo di Futuro e libertà, sceglie il sarcasmo per commentare la sconfitta del fronte della sfiducia al governo Berlusconi e in particolare della pattuglia finiana. “E ora dico al governo: ora che hai preso quaesta fiducia, che ci fai?”.
14.03, Premier: “Viespoli e Bocchino insieme, ma come si fa?”. “Viespoli e Bocchino, due discorsi opposti! Come fanno a stare nello stesso partito!”. E’ questo il testo del biglietto che il premier Silvio Berlusconi ha inviato al capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, nel corso della discussione alla Camera sulla sfiducia al governo.
14.01, D’Alema: “Vittoria per 3 o 4 voti comprati”. “Un episodio abbastanza vergognoso nella storia del parlamento, in sostanza il governo vince per tre-quattro voti comprati, alcuni in modo palese, altri meno”. Così Massimo D’Alema commenta l’esito del voto di fiducia per il governo alla Camera, aggiungendo che “314 voti raccattati in questo modo non sono una base per governare il paese”.
14.00, Briguglio: “Non cambia nulla, così non va lontano”. “Cambia poco, con tre voti il governo non va lontano”. Questo il primo commento del capo della segreteria di Fli, Carmelo Briguglio, al voto della Camera sulla mozione di sfiducia. Quanto alla richiesta di dimissioni avanzate da Silvano Moffa nei confronti del capogruppo, Italo Bocchino, Briguglio aggiunge. “Moffa? non ha nemmeno votato…”.
13.56, Maroni: “Elezioni restano sullo sfondo”. Oggi la maggioranza ha vinto una “prova di forza”, ma le elezioni restano “sullo sfondo”, perché la Lega non vuole fare la fine del governo Prodi e per governare servono numeri più ampi. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni lo dice ai giornalisti in Transatlantico dopo il no della Camera alla mozione di sfiducia al governo. “Vedremo se Berlusconi riuscirà ad allargare la maggioranza ai moderati”. Certo, aggiunge, la Lega non pone “veti”, ma “l’Udc ha votato contro il federalismo, quindi dovrà cambiare… Sennò saremmo masochisti”.
13.55: vertice del Pd a Montecitorio. Vertice improvviso alla Camera per il Pd, subito dopo il voto con il quale l’Aula ha concesso la fiducia al governo Berlusconi. Nello studio del segretario, Pier Luigi Bersani, si sono riuniti anche il vicesegretario Enrico Letta, la presidente dell’assemblea, Rosy Bindi, e poi Walter Veltroni, Beppe Fioroni, Ignazio Marino e il capogruppo della Camera, Dario Franceschini.
13.53, Bersani: “Non cambia nulla, governo non ce la fa”. ‘Non cambia nulla il governo non ce la fa. La crisi politica esce drammatizzata. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani commenta la fiducia ottenuta dal governo.
13.52: Vendola: “Camera dice che maggioranza non c’è più”. “L’Aula della Camera dice che non esiste più una maggioranza di centrodestra, 314 voti non sono la maggioranza assoluta. Il dato politico è netto, il governo Berlusconi è sfiduciato dall’Italia”. Lo ha detto il leader di Sel Nichi Vendola, commentando l’esito del voto di Montecitorio.
13.49: Da Pdl e Lega coro “dimissioni” all’indirizzo di Fini. “Dimissioni, dimissioni”. È Stato il coro che si è levato dai banchi del Pdl e della Lega all’indirizzo del presidente della Camera Gianfranco Fini, dopo la bocciatura delle mozioni di sfiducia al governo Berlusconi. Urlato contro il presidente anche l’epiteto di “coglionazzo”.
13.46: Berlusconi riceve Caleario, Cesario e Scilipoti. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sta ricevendo nella Sala di governo i tre deputati del gruppo di ‘responsabilità’ che hanno votato no alla sfiducia al governo e cioè Bruno Cesario, Domenico Scilipoti e Massimo Calearo.
13.41: Silvio Berlusconi rimane in sella, la Camera ha respinto la mozione di sfiducia con 311 sì, 314 no e 2 astenuti.
13.41: Calearo, Cesario e Scilipoti nel corso della seconda chiama votano fiducia
13.40, Gaglione non vota. Il deputato ex Pd Gaglione, dato per favorevole a Berlusconi, ha saltato anche la seconda e ultima chiama.
13.37, Moffa non vota la sfiducia a Berlusconi. La “colomba” di Fli SIlvano Moffa non si presentato neppure alla seconda chiama
13.36, Tabacci: “Escludo passaggi Udc in maggioranza”. ‘Se Berlusconi avesse voluto davvero avviare una fase nuova, avrebbe dovuto dimettersi e non andare verso uno scontro parlamentare che non porta a nessun risultato: invece di allargare la maggioranza, allarga l’opposizione ed escludo che, in queste condizioni, ci possa essere un allargamento all’Udc”. Lo ha ribadito Bruno Tabacci lasciando la Camera dopo aver votato per la sfiducia al governo.