Gli ex An ora fedelissimi di Berlusconi e quelli confluiti in Futuro e Libertà si litigano quello che resta del patrimonio del partito di via della Scrofa. In tutto sono 380 milioni di euro in asset, tra liquidità , attivo di bilancio e 70 immobili (esclusa la casa a Montecarlo ormai venduta non si sa a chi). Cosa fare ora che i “colonnelli” come La Russa e Gasparri sono rimasti nel Pdl e gli altri, in primis Fini, hanno fondato un nuovo partito?
Per i fedelissimi del premier l’ideale sarebbe evitare che ai finiani vada anche solo il 30% di quel patrimonio. Inoltre sono decisi a tagliare il finanziamento pubblico al “Secolo d’Italia”, giornale diretto da Flavia Perina (deputata del Pdl, ora confluita in Fli) ex quotidiano di An e ora vicino a Futuro e Libertà . Dall’altra parte, i finiani già rivendicano la propria parte, ovvero almeno 700 mila euro necessari a ripianare il disavanzo del Secolo e bollano il blocco dei fondi al proprio house organ come un atto di sabotaggio, una “ritorsione politica”.
Inoltre hanno già annunciato di essere pronti a portare carte e libri contabili alla magistratura e a chiedere il commissariamento dell’intero patrimonio. Insomma quello che si sta consumando tra ex compagni di partito è un prevedibile gioco “al massacro” fatto di ostilità e ripicche.