Letta segretario Pd ha fallito l’operazione Zingaretti candidato e poi sindaco di Roma. Ora il Pd attua ritirata strategica su Gualtieri di sicuro candidato e per nulla di sicuro sindaco. Il Pd andrà inoltre a Roma ad inutili e anche un po’ ipocrite primarie (nessun candidato davvero alternativo a Gualtieri). Ma questa coreografia di burocrazia alla democratica è il contorno. La sostanza è il fallimento dell’operazione politica che era il pilastro portante della strategia, elettorale ma non solo elettorale, del Pd.
Il Pd fa finta di nulla ma costruisce sul nulla
Alleanza strategica o quasi tra Pd e M5S è la missione indicata da Goffredo Bettini (qui siamo ad una qualche concessione al folklore politico) e fatta propria da Enrico Letta. Una alleanza strategica o quasi che va a sbattere contro il muro dei fatti: Pd e M5S non riescono a trovare intese e candidati comuni a Milano, a Roma, a Bologna, a Torino, a Napoli. Cioè non riescono a trovare intese e candidati comuni. Pd fa finta di nulla ma costruisce sul nulla.
Pd e l’inafferrabile M5S
L’inseguimento di M5S da parte del Pd non arriva quasi mai al traguardo. E, se e quando il contatto c’è, a quel punto M5S toccato e raggiunto dal Pd ha perso due su tre dei suoi voti e consensi elettorali. Il Pd insegue (con la parentesi di Renzi che faceva tutt’altro) M5S dal 2018, insegue un partito che allora aveva il 33 per cento dei voti, il Pd insegue da allora partito e voti che non ci sono più, da tempo. M5S di centrosinistra (?) guidato da Giuseppe Conte (se e quando ci riuscirà) vale elettoralmente un terzo di quel 33 per cento. Solo in questa dimensione l’elettorato M5S sembra disposto a sommarsi a quello Pd in eventuali ballottaggi per i sindaci delle grandi città.
Letta operazione Zingaretti a Roma: un disastro
L’operazione Roma condotta da Letta configura nel suo fallimento un disastro non facile da mettere insieme. A Roma Virginia Raggi, che è Virginia Raggi e non Angela Merkel, ha costretto Conte e Di Maio a restarle dietro, li ha sorpresi, aggirati, agganciati al suo carro contro loro volontà. E di conseguenza M5S si è sottratto all’operazione Zingaretti (un candidato M5S alla Regione ma solo votando in Regione dopo che Zingaretti sindaco di Roma).
A Roma M5S vota Raggi e incredibilmente non è escluso che Raggi vada al ballottaggio. Perché il candidato Gualtieri è candidato solo del Pd, il voto d’opinione di centro sinistra andrà al candidato Calenda. Il disastro per il Pd? Se la Destra presenta un candidato sindaco appena credibile, il sindaco futuro è della Destra. Gualtieri vale un 20 per cento abbondante, Raggi un 20 per cento risicato, Calenda al massimo un eccellente (per lui) 15 per cento. Chi dei tre dovesse andare al ballottaggio con il candidato della Destra non avrà i voti di chi ha votato gli altri due. Ecco il disastro Pd dell’operazione Roma.