ROMA – Per le prossime elezioni politiche del 2013, il fattore M come Monti inizia a stagliarsi più nettamente: il presidente tecnico, a tempo, intende continuare anche dopo la scadenza stabilita o quantomeno riproporsi alla guida del Paese. Almeno stando alle indiscrezioni raccolte nei “dietro le quinte” del summit economico di Aix en Provence e riportate sul Corriere della Sera di lunedì 9 luglio. Quindi il dado sarebbe già tratto, il problema è come e quando annunciare la propria candidatura, che oggettivamente spariglierebbe il quadro politico attuale, scompaginando alleanze e strategie.
Secondo Marco Galluzzo del Corriere della Sera Monti ha discretamente lanciato messaggi e confermato attese nei dialoghi intercettati con gli ospiti dell’albergo che ogni anno fa incontrare esperti internazionali di economia. A liovello ufficiale ha fatto molto scalpore l’accusa lanciata al presidente di Confindustria Squinzi il quale, con le sue dichiarazioni, procurerebbe un danno a governo e imprese per l’aumentare dello spread. A livello politico e ufficioso farà altrettanto scalpore la domanda che Monti ha rivolto ai suoi interlocutori: “Mi chiedo quale sia il momento giusto per dare la mia disponibilità”.
Monti insomma non lascia, deve solo decidere quando raddoppiare. Ben conscio, rispetto alle percentuali di successo di una sua candidatura, che molte delle perplessità dei mercati rispetto al sistema paese ruotano intorno all’incognita, chi dopo Monti? Con il corrollario sottinteso che il miglior successore di Monti per l’Europa è Monti stesso. Il quale prende nota dei consigli: non ora, per mettere in difficoltà il Governo, magari a settembre, quando contro la crisi potrebbe essere stata messa a punto una road map vera e quando la legislatura si fosse avviata verso la sua fine naturale (cioè al riparo definitivo da scossoni e avventure dell’ultimo momento).