ROMA – Insieme sono andati a Porta a Porta e insieme, nel giorno dello strappo con il governo, hanno ripetuto la spiegazione “ufficiale” del Pdl, che la decisione di non votare più la fiducia al governo Monti è una conseguenza di gravi inadempienze dell’esecutivo alla vigilia dell’inizio della campagna elettorale. A parlarne sono stati i due capigruppo del Partito, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri.
”In democrazia – ha affermato Fabrizio Cicchitto – si è liberi di dare il consenso e anche di toglierlo. Noi abbiamo dimostrato in questo anno il nostro senso di responsabilità. Ora stiamo andando verso il confronto elettorale. Abbiamo preso atto che questo governo ha realizzato troppo rigore e zero crescita”.
Gasparri, invece, ha spiegato che con la decisione non c’entrano i processi in cui è imputato Silvio Berlusconi: ‘Le questioni giudiziarie di Berlusconi non c’entrano niente con la decisione di non votare la fiducia: la motivazione è puramente politica. E’ dovuta al fatto che il bilancio di questo anno di governo Monti è largamente deficitario”.
Se avessimo voluto affossare le incompatibilità, ha aggiunto, ”potevamo far cadere il governo e non l’abbiamo fatto”. Si può fare, ha detto Gasparri ”un lungo elenco di errori” dell’esecutivo. Fra gli errori ha indicato: la riforma delle pensioni con il problema degli esodati, la riforma Fornero sul lavoro che ”ha peggiorato la legge Biagi”, i tagli all’organico delle forze di polizia, le manchevolezze della legge di stabilità ”corrette alla Camera da Cicchitto e Brunetta”.
Francesco Boccia (Pd) ha commentato: ”Non ci aspettavamo che si iniziasse la campagna elettorale scaricando problemi sugli italiani. Questa mossa non ha niente di politico. E’ pretestuosa”. ”Il governo Monti in questo anno – ha risposto Maurizio Gasparri – non ha fatto alcuni provvedimenti fondamentali che avevamo concordato, come quelli sulla giustizia. E’ inadempiente. La riduzione dello spread non si deve all’operato del governo Monti, ma a Mario Draghi e alla BCE, che finalmente hanno fatto ciò che aveva chiesto Berlusconi”.