ROMA – Dopo il rimpasto con i ‘Responsabili’, Silvio Berlusconi vuole altri dieci sottosegretari nella squadra di governo. Il premier ha presentato le nuove nomine, i nomi dei ‘Responsabili’ che andranno ad occupare le poltrone lasciate vacanti dai finiani. Ma non è finita qui, perché il premier ha già annunciato: faremo altre dieci nomine e porteremo in Parlamento un ddl per superare la legge Bassanini (che fissa un tetto ai posti di governo). Ma chi comprenderà la prossima ‘infornata’ nel governo?
Per ora Berlusconi ha voluto accontentare i ‘Responsabili’, che lo hanno ‘salvato’ al momento della fiducia il 14 dicembre e che da tempo premevano per avere una ricompensa. Sono infatti stati nominati Roberto Rosso, ex Fli “pentito”, all’Agricoltura, Luca Bellotti al Welfare, Daniela Melchiorre dei Liberaldemocratici allo Sviluppo Economico, Catia Polidori (che fa capo al gruppo di ex Fli di Silvano Moffa) e Bruno Cesario all’Economia, Aurelio Misiti, ex Mpa alle Infrastrutture, il senatore ex Pd Riccardo Villari ai Beni Culturali e il senatore Antonio Gentile all’Ambiente, Giampiero Catone allo Sviluppo economico. A questo pacchetto si aggiunge Massimo Calearo, ex Pd ed ex Api, nominato consigliere personale del presidente del Consiglio per il Commercio estero.
Il Cavaliere ha però ancora diverse persone da accontentare. In primis i ‘Responsabili’ rimasti esclusi da questo rimpasto e che hanno storto il naso. In prima linea ci sono Giuseppe Galati e Mario Baccini. I due, dopo l’annuncio della lista dei nuovi sottosegretari, hanno mandato un messaggio chiaro a Berlusconi: “Prendiamo atto che gli impegni assunti non sono stati mantenuti”. Ad essere rimasti delusi ci sono però anche altri ‘Responsabili’. A fare dei nomi è la deputata di Fli Angela Napoli: ”Proprio oggi, nel giorno delle attese ricompense, non tutti sono stati accontentati. Sono state, infatti, disattese le aspettative di Pionati, Bernini, Saltamartini, Pelino e Siliquini, che questa mattina hanno appreso la loro esclusione dal governo”. A questi vanno aggiunti Elio Belcastro, Antonio Milo e Luciano Sardelli di ‘Noi sud’ che erano dati per favoriti nella grande corsa alle nuove poltrone.
Oltre ai ‘Responsabili’ delusi Berlusconi dovrà accontentare anche Lega e Pdl, che da tempo rivendicano qualche poltrona. In particolare, già prima di questo rimpasto, si vociferava che il Carroccio stesse aspettando almeno altri due posti nel governo per i suoi. In particolare Umberto Bossi aveva avanzato la candidatura di Sebastiano Fogliato come sottosegretario all’Agricoltura. Ma visto che la poltrona è andata all’ex finiano Rosso, c’è da aspettarsi che Berlusconi possa ‘risarcire’ il Senatur nella prossima infornata. Un altro nome, ma qui siamo nell’ambito nelle ipotesi, potrebbe essere quello di Matteo Salvini che il Carroccio vuole fortemente come vice della Moratti a Milano. Se non dovesse essere eletto alle elezioni amministrative, il premier potrebbe dargli un ‘contentino’ nominandolo sottosegretario.
Poi c’è il capitolo Pdl. Berlusconi deve tentare di arginare le aspirazioni interne al suo partito, soprattutto dopo i recenti contrasti e le cene delle varie fazioni. In particolare, un nome che gira è quello dell’europarlamentare del Pdl, Sergio Berlato. In vista di questo rimpasto erano in molti a spingerlo per il posto di sottosegretario all’agricoltura, in particolare gli ambienti vicini a Gianni Alemanno e a Maurizio Gasparri. Non è escluso che nella nuova infornata Berlusconi non possa tenere conto anche di questo nome. Infine c’è l’immancabile Claudio Scajola. Dopo le dimissioni per l’implicazione nel caso della casa al Colosseo pagata da Anemone, il suo nome torna alla ribalta. Già da tempo il premier lo starebbe spingendo perché riprenda un posto “di potere” e ora che l’inchiesta sui Grandi Eventi è stata chiusa l’ex ministro potrebbe tornare ad occupare una poltrona di rilievo.