ROMA – Sanità pubblica: pagheremo tutti un 1% del nostro reddito e diremo addio al ticket. Si chiama franchigia la novità che il Governo si appresta a introdurre entro Natale: per evitare, in prima battuta, che dal 1 gennaio 2014 scattino i ticket aggiuntivi per un valore complessivo di 2 miliardi di euro, come previsto da un decreto Berlusconi-Tremonti. Più in generale, una misura che renda più sostenibile il sistema sanitario nazionale. Il ministro Balduzzi ha voluto rassicurare sulle parole di Monti che appunto il giorno prima aveva speso a proposito della futura sostenibilità della sanità pubblica.
Dunque, la franchigia dell’1%: chi dichiara 10 mila euro di reddito l’anno pagherà una “tassa” sanitaria annuale di 100 euro. Chi ne guadagna 100 mila di euro, pagherà una tassa di 1000 euro. Il contribuente paga le cure secondo le tariffe del Servizio Sanitario Nazionale fino ad esaurire la franchigia, le spese ulteriori sono a carico dello Stato. Si stanno studiando dei criteri per abbassare la franchigia di chi ha malattie costose, come il cancro. Per altre patologie, invece, l’esenzione potrebbe sparire. Per evitare che qualcuno, una volta raggiunto il proprio limite massimo di spesa, possa richiedere prestazioni a quel punto gratuite, che non servono e generano una spesa inutile, i tecnici al lavoro stanno pensando a un ticket per far contribuire chi fa visite o esami inappropriati.
Le stime dell’incasso per coprire l’attuale gettito del ticket è di 5 miliardi di euro. Si calcola inoltre che solo la metà dei contribuenti pagherà per intero la propria franchigia, il 25% usufruirà di servizi per metà della propria franchigia, il 25% degli italiani non usufruiranno per nulla del Sistema sanitario. Ovvio che tutti i ticket precedenti vengono eliminati così come andrà rivisto tutto il complicato capitolo delle esenzioni.