Non lo dice, anzi lo nega, ma Gianfranco Miccichè prepara la “successione” a Raffaele Lombardo alla guida della Regione Sicilia. Già nel pomeriggio dell’8 luglio, infatti, Miccichè dovrebbe incontrarsi a Roma con Silvio Berlusconi e l’ipotesi che il presidente del Consiglio gli affidi il compito di guidare l’isola nel caso la situazione dovesse aggravarsi ulteriormente è tutt’altro che da escludere.
In Regione, intanto, la situazione rimane caotica dalla fine del 2009 quando Lombardo, in seguito ai continui scontri tra Miccichè e l’area del Pdl vicina ad Alfano e Schifani, ha di fatto messo in crisi l’esecutivo, costruendo una nuova maggioranza che si regge con i voti del Pd e con l’appoggio di Pdl Sicilia (la corrente di Miccichè appunto) mentre è rimasto fuori il Pdl “ufficiale”.
Per un’eventuale successione a Lombardo, però, Miccichè dovrà vedersela con avversari di rilievo. Tra gli altri il ministro Stefania Prestigiacomo e il finiano Fabio Granata. Il fondatore di Pdl Sicilia, intanto, esclude che con Berlusconi si parlerà di successione, ma ai cronisti racconta nel dettaglio di un sondaggio che lo vede secondo per gradimento solo al ministro della Giustizia e vede il suo “Pdl” appaiato al 20% con quello ufficiale.
Granata, invece, ribadisce il sostegno a Lombardo ma precisa che, in caso di crisi, anche i finiani presenteranno il loro uomo per la Sicilia. Lombardo, per ora, tiene botta e punta alla costruzione di un governo stabile in grado di raccogliere tutti gli antiberlusconiani dell’isola. Giudici di Catania permettendo, visto che il governatore è sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa e, entro la fine di luglio si attende una sentenza. In caso di condanna sarebbe terremoto politico. E la guerra di successione, iniziata sotto traccia, verrebbe allo scoperto davvero.