L’Iran attacca i silenzi americani sulle proprie esecuzioni. Ci pensa il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad a denunciare il ”silenzio dei media” sul caso di Teresa Lewis, un’americana con disabilità  mentali condannata a morte in Virginia per aver partecipato all’omicidio del marito -e in attesa che la condanna venga eseguita- paragonandola a Sakineh Mohammadi Ashtiani.
Contro la lapidazione di Sakineh, l’iraniana di 43 anni, si è mobilitata gran parte della comunità internazionale, in Europa e negli Stati Uniti in particolare. ‘Per l’esecuzione della Lewis però nessuno ha avviato campagne mondiali.
“Una donna è in attesa di essere messa a morte negli Stati Uniti ma nessuno protesta”, ha detto Ahmadinejad durante un incontro con personalità e dignitari islamici negli Stati Uniti.
Il presidente iraniano, che al momento si trova a New York per partecipare all’Assemblea Generale dell’Onu, ha denunciato la ”campagna mediatica contro l’Iran” condotta attraverso il caso di Sakineh. ”Secondo uno studio, sono tre milioni e settecentomila le pagine pubblicate su Internet che riguardano Sakineh, il cui dossier è tuttora in fase di esame. Mentre nessuno protesta contro l’esecuzione di Teresa Lewis”, ha detto ancora Ahmadinejad precisando che ”negli Stati Uniti sono al momento 53 le donne che attendono l’esecuzione” di una condanna a morte.
