Lo scorso maggio era passato alla Camera, ora il progetto di legge sulle nozze gay arrivano al Senato argentino. La legge consente agli omosessuali di sposarsi, ma l’opposizione è forte. Martedì sera convocate da organizzazioni cattoliche, oltre 60.000 persone si sono radunate davanti al parlamento per opporsi all’iniziativa. Come alla Camera, buona parte dei legislatori esprimera’ il voto ”secondo coscienza” e non alla luce delle direttive dei partiti. Sul controverso progetto il governo della presidente Cristina Fernandez de Kirchner e la Chiesa si confrontano come non mai, con il cardinale cardinale Jorge Bertoglio che ha parlato di ”guerra di Dio” ed il capo dello Stato che gli ha ribattuto evocando ”Crociate e Inquisizione”.
Per i media, comunque, i peronisti al potere ne hanno fatto una sorta di bandiera e, secondo alcuni loro senatori, potrebbero spuntarla oggi per uno o due voti. Anche perché, tra l’altro, la presidente Cristina Fernandez, in visita in Cina, ha portato con sé a Pechino due senatrici peroniste che si erano dette contrarie al matrimonio tra omosessuali. Qualora il progetto venisse approvato, l’Argentina sara’ il primo Paese latinoamericano ad avere una legge in tal senso. Attualmente le nozze gay sono possibili solo in alcuni municipi, tra cui quello di Buenos Aires, pur se la decina di coppie che si sono gia’ sposate hanno dovuto far fronte a vari ricorsi giudiziari, presentati da organizzazioni cattoliche.