GARMISCH – ”Mi passano per la testa mille cose. Non so cosa dire se non che sono felice, ultrafelice”. Capelli neri e ricci, sorriso smagliante, Fede Brignone non sta nella pelle, perchè è lei la nuova reginetta dei Mondiali di sci di Garmisch, in Germania. ”So solo che ho attaccato a tutta – racconta, dopo aver conquistato l’argento nel gigante – sia nella prima che nella seconda manche in cui la pista era ormai un macello. Alla partenza c’era il ct Claudio Ravetto che è stato bravissimo e mi ha dato un consiglio prezioso dicendomi di stare attenta in particolare ad una buca che si era formata nella neve per il caldo”.
Tagliato il traguardo che l’ha laureata vicecampionessa del mondo di slalom gigante, da brava professionista l’azzurra ha mostrato in tv i suoi sci, per dire che sono stati loro a farla arrivare sul podio. Gli sci sono importanti, fondamentali. Ma ci vuole molto altro: tanto lavoro, salute fisica ed una gran passione. E la passione Federica l’ha nel sangue, ereditata dal papà Daniele, che di sci è maestro, e da mamma Ninna, che allo sci ha dedicato anni della sua vita, campionessa della valanga rosa con quattro vittorie in Cdm ed 11 podi. Ma mai uno in un grande evento: solo rabbia per il quarto posto in slalom alle Olimpiadi di Lake Placid nel 1980 ed il quinto, dopo essere stata in testa nella prima manche, ai Mondiali di Schladming 1982, una delusione che fini’ in un mare di memorabili lacrime.
”Mamma, sei ancora viva?”, è stata così la prima cosa che Fede ha chiesto ridendo alla madre, sapendo dell’emozione e della comprensibile passione con cui ha seguito questa gara dal parterre di Garmisch. Papà Daniele ed il fratello più giovane, Davide, anche lui sciatore di talento, erano invece rimasti a casa. Il tifo familiare per Fede era così quello della mamma, di Franz, il maestro di sci che aveva da ragazzina ed arrivato stamani da Aosta e di un altro skiman aostano. Ed in più tifosi d’eccezione, i nonni materni di 84 anni ed 80 anni, arrivati in auto da Milano per tifare Fede, cosa che non avevano mai fatto per la figlia Ninna.
Proprio il nonno Franco, con i suoi 84 anni, si è fatto a piedi, andata e ritorno, il lungo tragitto da Garmisch alla Kandahar come voto di ringraziamento per la medaglia della nipote. Maturità linguistica e primo anno di Scienze motorie all’Universita’ di Torino, superato dando ben otto esami, Fede compirà 21 anni il 14 luglio prossimo. In Coppa sinora aveva due podi, l’ultimo dieci giorni fa a Zwiesel, ma nessuna vittoria. ”Mi sono, ci siamo tutte preparate molto bene per questa gara. Per questo devo davvero ringraziare tutti, dai tecnici agli skimen – ha detto Fede – ed anche le compagne di squadra. Siamo un bel gruppo, andiamo d’accordo. Inoltre con Denise in squadra ogni allenamento per me e’ una gara vera. Lei è una grande campionessa ed io cerco sempre di batterla”.
