
ROMA – Benjamin Netanyahu a sorpresa ancora in corsa per governare Israele e dalla Palestina arriva preoccupazione. “Qualunque scelta il popolo israeliano abbia fatto noi la prendiamo in considerazione e la rispettiamo, resta però il fatto che destano una certa preoccupazione le ultime dichiarazioni di Benyamin Netanyahu quando ha detto che se rivincerà le elezioni si opporrà alla nascita di uno Stato palestinese”. Nemer Hammad, consigliere politico del presidente palestinese Abu Mazen non nasconde in un’ intervista all’Ansa una certa inquietudine a poche ore dalla chiusura delle urne per le elezioni legislative in Israele che danno un testa a testa fra le due principali coalizioni in campo, ma in particolare sulla rimonta dello schieramento nazionale guidato dal Likud del premier Netanyahu.
“E’ presto per potere commentare il voto, vogliamo conoscere i risultati definitivi, ma posso solo dire che se Netanyahu dovesse ottenere un nuovo mandato alla guida del governo, qualunque scelta presa da parte del popolo israeliano la prendiamo in considerazione”.
Altro il discorso sulla coalizione di centrosinistra ‘Campo sionista’ di Isaac Herzog: “non possiamo giudicare quella che è la possibile alternativa politica a questo governo – aggiunge Hammad – di certo loro hanno affermato che non vogliono aumentare gli insediamenti”. La scelta del governo ebraico di andare avanti sulla politica degli insediamenti a Gerusalemme est addolora l’Anp: “il governo israeliano sta portando avanti una politica estremista”, prosegue Hammad, sottolineando il crescendo di boicottaggi e di isolamento da parte della comunità internazionale nei confronti dello Stato ebraico e ricordando in proposito che proprio grazie all’isolamento internazionale il “Sudafrica ha sconfitto l’apartheid”. Il tempo passa e “continuano gli insediamenti e questo chiude ogni possibilità di pace. Bisogna ritornare ai negoziati”.
Ed è proprio su questo tema che il consigliere politico di Abu Mazen punta, sottolineando con forza il “diritto del popolo palestinese a potere vivere in pace in un proprio Stato”. Poi un appello: “la comunità internazionale non accetterà mai una politica israeliana che possa chiudere la speranza per una soluzione pacifica di questo conflitto”.
Infine una richiesta all’Italia: “speriamo che il vostro Paese possa tornare ad avere un ruolo di primaria importanza e di guida dell’Unione europea e nel Mediterraneo, per potere portare avanti una pace giusta e soprattutto una soluzione a questo conflitto che sia basato sulla soluzione di due popoli, due Stati”.