Il regime militare delle isole Fiji nel Pacifico, che ha preso il potere con un colpo di stato nel 2006, si prepara a suggellare per legge la censura sui media, mettendo i giornalisti a rischio di multe e pene detentive, oltre a impedire a compagnie straniere di possedere organi di informazione.
La bozza di decreto, la cui approvazione è data per scontata, colpisce in particolare il Fiji Times del gruppo News Limited di Rupert Murdoch, principale quotidiano del Paese, che è stato spesso accusato dal regime di “negatività ”‘. Il decreto è inteso a subentrare alle norme di emergenza imposte sui media lo scorso anno, quando il presidente Iloilo ha abrogato la costituzione affidando al commodoro Frank Bainamarama il comando del Paese.
Il decreto prescrive che il 90% di ogni organo di informazione sia di proprietà locale e il Fiji Times dovrebbe essere venduto a interessi figiani. Allarmata la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj). “E’ preoccupante all’estremo, che il decreto attribuisca all’autorità e al tribunale che sarà istituito il potere di richiedere documentazione, entrare negli uffici dei media, e sequestrare materiale e impianti, e che preveda multe di centinaia di migliaia di dollari e fino a cinque anni di carcere”, ha detto la portavoce della Ifj, Deb Muir.