
Ultimi preparativi in Canada in vista della “tre giorni” del G8-G20 che vedrĂ riuniti nel paese nordamericano i Grandi della Terra. Chiamati ancora una volta al capezzale dell’economia, nel tentativo di mettere a punto una ‘ricetta’ per una crescita sostenibile, sostenuta e bilanciata. Una ricetta che non c’è, perchĂ© ce ne sono due, contrastanti: la prima è quella dell’America di Barack Obama, che vuole far ripartire la crescita con la spesa pubblica; la seconda è quella dell’Europa di Angela Merkel e di JosĂ© Barroso, che non vedono un’uscita dalla crisi senza un drastico risanamento delle finanze degli Stati.
”Senza il consolidamento dei bilanci non ci puĂ² essere crescita. E questa è la strada che ha scelto l’Europa”: è il messaggio che il presidente della Ue, Herman Van Rompuy, e il presidente della Commissione Ue, Barroso, hanno lanciato nel corso di una conferenza stampa a Toronto. Le parole dei vertici dell’Unione europea suonano appunto come una risposta a Obama, che nei giorni scorsi aveva chiesto all’Europa di non eccedere con il rigore dei conti per non soffocare la ripresa economica. Van Rompuy e Barroso hanno quindi rivendicato le ”scelte coraggiose” compiute dagli Stati membri della Ue e dell’Eurozona negli ultimi due mesi, non solo sul fronte del risanamento delle finanze pubbliche e delle riforme strutturali, ma anche su quello dell’impegno nel riformare il sistema finanziario europeo.
”La crescita in questa fase è la parola chiave – ha detto Van Rompuy – ma deve essere chiaro a tutti che senza consolidamento dei bilanci non si ripristina la fiducia dei cittadini e dei mercati, e senza la fiducia non si genera crescita economica”. Il presidente della Ue ha quindi ricordato come fondamentale sia il fatto che alcuni Paesi dell’Eurozona in difficoltĂ , ”come Grecia, Spagna e Portogallo”, abbiano iniziato immediatamente a risanare i propri conti.
Anche Barroso ha sottolineato che ”il deficit e il debito dell’Eurozona nel suo complesso sono a livelli inferiori di altri partner mondiali. Ma esistono preoccupazioni sui debiti sovrani di alcuni Paesi della zona euro. Per questo serve innanzitutto il consolidamento dei bilanci, perchĂ© senza questo non ci puĂ² essere crescita. Questo è il contributo che in questa fase l’Europa dĂ alla ripresa globale”.
E la Gran Bretagna, che di solito fa da “ponte” fra le due sponde dell’Atlantico, questa volta sembra piĂ¹ schierata con il Continente (Vecchio). Il neo premier David Cameron difende infatti la finanziaria da austerity presentata dal suo governo: “I governi devono prendere iniziative per ridurre il deficit e il debito”.
La linea della Casa Bianca, come abbiamo detto, è un’altra: “Bisogna concentrare l’attenzione sulla crescita economica, assicurandosi che questa sia solida e crei posti di lavoro”, ha detto il consigliere economico di Obama Lawrence Summers. La crescita, a costo di qualche zero in piĂ¹ alla voce “deficit”. Una politica per la quale il presidente Usa, alle prese con un netto calo della sua popolaritĂ , subisce attacchi interni su due fronti: da sinistra, dove giornali come “The Nation” lo accusano di spendere troppo poco per rilanciare l’economia; e da destra, dove invece i repubblicani lo accusano di spendere troppo.