Lui, Gary Krupp, 62 anni, si definisce modestamente ”solo un semplice ragazzo ebreo del Queens”, è ora in pensione dopo aver fatto il commerciante con alti e bassi, e vive con la moglie Meredith in una casa senza pretese nel quartiere newyorchese di Long Beach. Ma in Vaticano, riferisce il New York Times, è tutt’altra storia. Lo conoscono come il Commendatore Gary Krupp, Cavaliere Comandante dell’Ordine Equestre Pontificio di San Gregorio il Grande, e cardinali e Guardie Svizzere lo chiamano ”Vostra Eccellenza”. Per un ex “schlemiel” (ragazzino in yiddish) dalle umili origini non è cosa da poco.
Il Commendatore Krupp è solo il settimo cavaliere papale nella storia, nominato da Papa Giovanni II nel 2000 per essere riuscito a persuadere un gruppo di aziende americane a donare equipaggiamenti medici all’avanguardia ad un ospeale italiano per un valore di 12 milioni di dollari. Ma la parte più interessante della storia di Krupp è come successivamente si è trasformato: pur non avendo alcuna cultura storica, egli è diventato il più schietto alleato ebreo del Vaticano nell’infuocato dibattito al centro delle tensioni tra la Chiesa Cattolica da una parte ed esponenti ebrei e storici dall’altra.
Ovvero se Papa Pio XII, il pontefice durante la seconda guerra mondiale, fece davvero quanto in suo potere per salvare gli ebrei dall’Olocausto. Raccolto abbastanza denaro tramite la fondazione non-profit Pave the Way a lui fondata nel 2002, Krupp ha viaggiato in lungo e in largo, consultando documenti ed esperti, organizzando un convegno di tre giorni a Roma fino a pubblicare un volume illustrato che sostiene la tesi secondo cui Pio XII non ha risparmiato alcuno sforzo per salvare le vite degli ebrei perseguitati dal Nazismo.
In una udienza speciale nel 2008 a Castelgandolfo, la residenza estiva del pontefice, Papa Benedetto XVI ha ringraziato Krupp per aver portato all’attenzione ”quel che Pio XII ottenne con i suoi sforzi per salvare gli ebrei”.
Storici e leader religiosi in tutto il mondo hanno mostrato sempre più interesse per il lavoro di Krupp, alcuni con piacere, altri con preoccupazione, giacchè le tesi da lui esposte hanno coinciso con gli sforzi del Vaticano di promuovere la canonizzazione di Pio XII. Papa Ratzinger ha accelerato il processo lo scorso dicembre esaltando le ”eroiche virtù” di Pio XII e chiamandolo ”venerabile”, un passo che precede la dichiarazione di santità.
Dice Sorella Margherita Marchionne, docente alla Farleigh Dickinson University e considerata la più autorevole sostenitrice della causa favorevole a Pio XII fuori dal Vaticano: ”Ho scritto 10 libri su Pio XII, ma in tutti questi anni non sono mai riuscita a sollevare tanto scalpore quanto quello sollevato dal meraviglioso signor Krupp”.
Dal canto suo, Deborah Dwork, docente di storia dell’Olocausto alla Clark University, ha dichiarato che ”Papa Ratzinger non avrebbe avuto il coraggio di fare quel che sta facendo per Pio XII se non fosse per il lavoro di pubbliche relazioni svolto da Gary Krupp”.