Saif el Islam Gheddafi aveva sfidato i conservatori libici, così la sua televisione è stata di fatto oscurata, o meglio messa a tacere. Stop alle trasmissioni per la tv del playboy di 38 anni , anima riformista del Paese e secondogenito del colonnello libico.
Il primo ministro Al Baghdadi Al Mahmoudi, e con lui i leader dei servizi di sicurezza e delle forze armate, hanno deciso di lanciare la loro battaglia contro il giovane Saif. Prima erano stati arrestati circa 20 giornalisti dell’emittente, poi sono tornati in libertà per mano di Gheddafi padre.
Cosa c’è dietro a tutto questo accanimento. Repubblica ricostruisce: “Nelle ultime settimane Saif sarebbe riuscito a convincere il padre a richiamare come nuovo capo del governo l’ormai anziano Abdessalam Jallud, il “maggiore”, uno degli ufficiali dell’esercito libico vicini a Gheddafi ai tempi della rivoluzione del 1969. Jallud era già stato al governo dal 1971 al ‘77, diventando di fatto il “numero due” del regime; ma poi era stato progressivamente emarginato da Gheddafi, in maniera non traumatica ma inesorabile”.
