WASHINGTON – Allarme tsunami alle isole Hawaii e lungo la west coast americana, ma l’onda anomala che proveniente dal Giappone ha attraversato il Pacifico, negli States ha provocato danni di modesta entità.
Tanta paura, grande mobilitazione, ma nessuna conseguenza di rilievo. Gli americani si sono svegliati con le immagini drammatiche trasmesse da tutte le tv del violentissimo terremoto che ha sconvolto il Giappone e muro d’acqua che ha travolto la costa nipponica.
Immediatamente dopo, la Casa Bianca ha diffuso un comunicato per mobilitare le strutture della Protezione Civile. Il presidente Barack Obama ha subito annunciato che tutte le strutture governative erano pronte ad ”assistere le Hawaii e gli altri stati americani che potrebbero essere colpiti”.
In quelle zone, dove il presidente è nato, le navi militari sono rimaste in porto, proprio nel famoso scalo di Pearl Harbor, pronte a intervenire immediamente in caso di bisogno. A titolo precauzionale chiusi anche gli aeroporti delle tre isole maggiori e decise alcune evacuazioni nelle aeree costiere piu’ a rischio. Dopo alcune ore di ansia, gli Usa hanno tirato un sospiro di sollievo. Le onde sulle Hawaii non hanno provocato danni di rilievo. Solo qualche barca ammaccata, dopo aver sbattuto contro il molo.
Tuttavia, lo Tsunami Center americano ha mantenuto alta la guardia. Cosi’ anche le zone costiere dell’Oregon, del nord della California e perfino dell’Alaska, hanno deciso di evacuare le zone piu’ vicine alla costa, a rischio inonadazioni. Nella zona di San Francisco, la Polizia ha ordinato a un centinaio di famiglie di lasciare le loro case.
Tuttavia, secondo le prime stime, le onde provenienti dall’Oceano anche nelle prossime ore non dovrebbero superare il metro d’altezza. Più tardi è lo stesso Obama a tranquillizzare l’intera nazione. Nel corso della conferenza stampa convocata ieri sulla crisi petrolifera, il presidente ha assicurato che il sisma giapponese e il conseguente tsunami ”non aveva provocato alcun danno signficativo agli States”.
Dopo aver ribadito la sua vicinanza al popolo giapponese, così duramente colpito, Barack Obama ha comunque espresso con parole molto umane il cordoglio tutto personale, di fronte a questa immane tragedia: ”Oggi ho il cuore spezzato”, ha confessato rispondendo a un giornalista giapponese. ”Quando vedi ciò che è accaduto in Giappone – ha proseguito Obama – ti viene in mente che malgrado tutte le differenze che esistono, culturali, religiose, linguistiche, alla fine l’umanità è una sola. E quando affrontiamo questi disastri naturali, oggi in Giappone, in passato ad Haiti o di recente in Nuove Zelanda, pensiamo subito alla nostra famiglia, a come ti saresti potuto sentire se avessi perso una persona cara o tutta la tua vita fosse spazzata via in un momento”.