Franz Josef Jung, ministro della Difesa tedesco, ha pubblicamente difeso il bombardamento della Nato che, secondo le autorità afghane, ieri ha causato 90 morti nell’Afghanistan settentrionale.
Stamattina, nella stessa zona, quattro militari tedeschi sono rimasti feriti in un attacco a Kunduz. «Quando a sei chilometri da noi – ha detto Jung – i talebani prendono due cisterne di benzina, ciò significa un grande pericolo per noi».
Per questo aerei della Nato, su richiesta di un ufficiale tedesco, hanno bombardato ieri due autocisterne destinate alle forze internazionali e rubate giovedì sera in un’imboscata tesa dai talebani.
Secondo fonti vicine all’Isaf, la Forza di assistenza alla sicurezza a guida Nato, l’attacco è stato condotto da due caccia americani. Secondo le autorità locali, fino a 90 persone, fra cui molti civili, sono rimasti uccisi nell’attacco.
L’esercito tedesco ha fornito un bilancio di 50 vittime. L’attacco di ieri ha suscitato polemiche anche in Germania, a pochi giorni dalle elezioni politiche del 27 settembre. Alcuni media, anche vicini alla cancelliera Angela Merkel, sottolineano come il contigente tedesco, formalmente in missione di pace, sia di fatto in guerra.