Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad è tornato oggi a mettere in dubbio la realtà dell’Olocausto e le dimensioni degli attentati dell’11 settembre negli Usa in un discorso trasmesso in diretta dalla televisione.
”Perchè – ha chiesto Ahmadinejad, riferendosi ai Paesi occidentali – non consentono alcuna ricerca (sull’Olocausto) se non si tratta di un falso?”.
In merito all’11 settembre il presidente iraniano ha detto: ”Parlano di 3.000 vittime, ma non vi è alcuna lista dei nomi degli uccisi”.
Durante il discorso tenuto ad un pubblico di rappresentanti della stampa in occasione della giornata nazionale del giornalista, Ahmadinejad ha voluto sottolineare il potere dei mezzi d’informazione citando ad esempio la Shoah, che egli stesso ha definito in passato ”una favola”. ”Parlano dell’oppressione di un gruppo – ha detto il presidente iraniano – fanno film e reportage e instillano questa idea nelle menti della gente al punto che anche in Iran alcuni non possono credere che si tratti di un falso”.
”Perchè – ha aggiunto Ahmadinejad – non consentono alcuna ricerca se non si tratta di un falso? E se noi invitiamo gente a venire e a fare delle ricerche, reagiscono facendo un baccano”. Nel dicembre del 2006 il governo iraniano organizzò a Teheran una conferenza internazionale sull’Olocausto con la presenza di alcuni dei più noti negazionisti europei e americani.
In merito all’11 settembre, Ahmadinejad ha detto che ”in cinque o sei giorni i media influenzarono a tal punto l’opinione pubblica che attaccare l’Afghanistan e l’Iraq fu visto come un diritto”.