Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha silurato il ministro degli esteri Manuchehr Mottaki.
“Apprezzo la sua diligenza e i servizi resi come ministro degli Esteri”, ha scritto in una lettera a Mottaki il presidente Ahmadinejad.
Al suo posto il presidente ha nominato Ali Akbar Salehi, attualmente capo dell’Ente dell’Energia Atomica, come nuovo ministro degli Esteri, “facente funzioni”. La decisione di Ahmadinejad è arrivata mentre Mottaki si trovava in visita ufficiale in Senegal.
Salehi si è laureato all’Università Americana di Beirut, e ha un PHD conseguito al MIT di Boston. E’ professore universitario, membro dell’Accademia delle Scienze iraniana e del Centro Internazionale di Fisica Teorica, che ha sede a Trieste.
Secondo l’Irna, Salehi rimarrà in carica fino a quando non sara’ designato il successore di Mottaki, che poi dovrà ricevere la fiducia del Parlamento.
Contrasti tra Ahmadinejad e Mottaki esistevano da mesi, secondo quanto hanno più volte riferito fonti di stampa e diplomatiche a Teheran. Un episodio particolarmente eclatante era stata quest’anno la costituzione in seno all’ufficio di presidenza di un ‘consiglio per la politica estera’ guidato dal capo di gabinetto di Ahmadinejad, e suo fedelissimo, Esfandiar Rahim-Mashai, che in sostanza si appropriava di alcune delle funzioni del ministero degli Esteri. In quell’occasione era anche circolata voce che Mottaki potesse dimettersi o essere silurato.
Ma, sottolineano fonti diplomatiche, rimase in carica probabilmente grazie al sostegno della Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, a cui era considerato molto vicino. Questa situazione sarebbe cambiata, per motivi sconosciuti. Alcuni siti sottolineano infatti che difficilmente la rimozione di Mottaki sarebbe potuta avvenire senza il beneplacito dello stesso Khamenei, al quale Salehi è considerato vicino.
