I sondaggi non fanno festeggiare Kadima, almeno non del tutto: il partito si conferma il primo in Israele e distanzia il Likud, ma le probabilità di guidare un eventuale governo di coalizione non crescono, per via del peso determinante dei partiti confessionali e nazionalisti.
Anche alla luce di questi risultati la leader di Kadima Tzipi Livni ha deciso di tornare alla ribalta – dopo un lungo periodo di silenzio – e dovrebbe rilasciare sabato una lunga intervista alla televisione commerciale, Canale 2. Per mesi la Livni ha mantenuto un caparbio silenzio anche per non venire accusata dal Likud di aggravare (con le sue notorie frecciate al governo) la situazione di Israele in concomitanza con le delicate trattative con i palestinesi.
Secondo i sondaggi di Kadima, il partito (che guida la opposizione parlamentare) riceverebbe oggi 34-36 seggi dei 120 della Knesset, mentre il Likud dovrebbe accontentarsi di 27. Da questo sondaggio è tuttavia emerso un vero crollo del partito laburista che dai 13 seggi attuali passerebbe a soli sei. Dunque la crescita di Kadima si realizza a scapito del partito di Ehud Barak. La settimana scorsa l’emittente Canale 2 ha da parte sua divulgato un sondaggio secondo cui Kadima è effettivamente oggi il partito più seguito (30 seggi) mentre il Likud è secondo, con 27 seggi.
Mantengono la loro forza attuale due alleati del Likud: Israel Beitenu (destra radicale, 14 seggi) e Shas (ortodossi, 11 seggi). Nel frattempo anche il Likud ostenta soddisfazione per la conclusione della campagna di tesseramento al partito che ha raggiunto gli obiettivi fissati dal premier Benyamin Netanyahu, ossia di coinvolgere decine di migliaia di nuovi attivisti, reclutati fra i ceti piccolo-borghesi di Israele. Ciò allo scopo di contrastare la corrente nazionalista in seno al partito che si era ”gonfiata artificialmente” (secondo diversi dirigenti del Likud) in seguito ad una mobilitazione fra i coloni della Cisgiordania. Di conseguenza il Likud – che da 80 mila attivisti e’ passato adesso a 120 mila – diventa il partito israeliano con la base popolare piu’ massiccia.
