Alex, il primo uragano della stagione 2010, si è abbattuto al confine tra Messico e Stati Uniti, provocando almeno una vittima nelle zone costiere al confine messicano con il Texas, ma risparmiando la zona del Golfo del Messico dove sono in corso le operazioni di contenimento del petrolio.
Il Centro Uragani di Miami ha segnalato che Alex è salito nella notte a categoria 2, con venti superiori ai 150 chilometri orari, per poi tornare di categoria 1 quando si è abbattuto sulle coste, ed essere successivamente declassato a tempesta tropicale.
Dal 1966 è il primo uragano atlantico categoria 2 a formarsi nel mese di giugno, e il primo di categoria 1 dal 1995. Almeno una persona è morta in territorio messicano in seguito alle inondazioni, e a migliaia sono state evacuate al confine tra Messico e Stati Uniti.
Tra le località più colpite, Matamoros, in Messico, e Brownsville, in Texas. L’uragano non ha toccato la zona al largo della Louisiana dove da oltre due mesi si lavora per contenere il greggio.
Per precauzione comunque la BP aveva sospeso parte delle attività di contenimento della marea nera, anche a causa dei forti venti che hanno vanificato il lavoro di giorni. ”Qui è come se fossimo in guerra – ha detto Craig Taffaro, responsabile della parrocchia di Saint Bernard, in Louisiana – e la stiamo perdendo”.