CHICAGO, 21 MAG – Nel momento in cui il vertice Roma-Berlino-Parigi, annunciato da Monti a fine G8, apre le porte a Madrid, spunta l'incognita Angela Merkel, che sembra prendere tempo sulla riunione che dovrebbe preparare il summit europeo decisivo sul fronte della crescita di fine giugno. ''C'é un invito da Roma, ma non c'é ancora una risposta da parte della cancelliera, né una data'', ha precisato il portavoce della Merkel. Mentre fonti di palazzo Chigi confermavano che, seppur la data non e' stata fissata, ''e' stato deciso il principio di organizzare l'incontro a giugno'', prima delle elezioni francesi, come aveva anticipato Monti due giorni fa.
E in effetti il confronto – prima a tre e poi a quattro – sull'opportunita' di vedersi prima del summit del 23 giugno, durante il G8 di Chicago c'e' stato. E le risposte, a sentire chi a quel vertice ha partecipato, sono state tutte positive.
Monti ha lanciato l'idea del 'mini-vertice' a Roma al termine della due giorni di Camp David. E l'ha annunciata poco dopo in conferenza stampa. Rinsaldando l'asse con Hollande (che incontrera' in bilaterale poco prima), ma senza escludere, ovviamente, la cancelliera. L'annuncio non e' piaciuto a Rajoy, che si e' affrettato a chiedere a Monti di entrare a far parte del 'gabinetto di crisi'. Dopo un nuovo consulto con Parigi e Berlino, il Professore ha quindi scelto – seguendo lo spirito di Chicago – la strada dell'informalita' per estendere l'invito a Rajoy: al termine della photo-opportunity di apertura del vertice Nato che seguiva quello di Chicago, ha preso sotto braccio il collega spagnolo dandogli l'ok.
La sensazione e' che, nonostante il consenso dato a Chicago, la Merkel, uscita dall' 'assedio' di un G8 tutto dedicato alla crescita, abbia deciso di riaffermare il suo ruolo e pretendere 'garanzie'. Ricordando che, seppur in minoranza, rappresenta pur sempre la maggiore potenza europea. Di qui il cambio di strategia. E l'affondo contro la Francia, tra i leader del summit di Chicago, alla quale la cancelliera ha fatto sapere di non escludere ''divergenze'' di vedute al vertice informale Ue di dopodomani a Bruxelles. Il riferimento e' agli eurobond, rilanciati da Hollande anche al G8 con la 'benedizione' di Obama e il consenso di Monti ma visti come il fumo negli occhi a Berlino.
Per questo la decisione di prendere tempo viene letta da ambienti molto ben informati come una risposta all'allargamento della riunione, che di fatto amplifica la posizione di minoranza di Berlino sul fronte delle misure necessarie per la crescita. Un'apertura, quella verso Madrid, viene fatto notare, che rischia di complicare le cose, facendo arroccare ancora di piu' la Germania sulle sue posizioni.