Via libera alle sanzioni all’Iran. Dopo sei mesi di pressing dell’amministrazione Obama, il quarto round di misure punitive per convincere Teheran a rinunciare al suo programma nucleare è stato approvato dal Consiglio di Sicurezza. Dieci pagine tese a colpire l’Iran sugli investimenti all’estero, le sue attività marittime e le transazioni bancarie, più otto pagine di allegati con le ‘liste nere’ di individui ed enti che saranno colpiti: la risoluzione numero 1929 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu è la quarta approvata dai 15 per persuadere Teheran a rinunciare alla corsa all’atomica.
La risoluzione è stata approvata con 12 voti a favore, due contro e un astenuto. Hanno votato no Turchia e Brasile, che di recente hanno stipulato proprio con Teheran un accordo per lo scambio e il trasferimento all’estero dell’uranio. Il Libano si è astenuto.
Il documento impone sanzioni in particolare alla Guardia Rivoluzionaria iraniana (i Pasdaran), alla maggiore compagnia di navigazione e a due delle sue banche. E’ esteso anche il bando alla vendita di armi e vengono fissate regole per il divieto di spedizioni in mare per le navi sospettate di portare componenti per i programmi missilistici e nucleari di Teheran. La risoluzione, dunque, prende di mira tre obiettivi: l’elite militare dei Guardiani della Rivoluzione, l’industria marittima iraniana e alcune sue imprese commerciali tra cui le banche.
Dopo mesi di negoziati con Russia e Cina, gli Stati Uniti hanno fatto alcune concessioni per arrivare al voto di mercoledì: Washington, infatti, avrebbe voluto misure più ampie contro il settore energetico iraniano e un maggior numero di banche. Il documento contiene però ganci per sanzioni unilaterali quando ad esempio fa appello a esercitare vigilanza sulla banca centrale iraniana.
Obama: “Restiamo aperti al dialogo”. “Gli Stati Uniti restano aperti al dialogo” ha garantito il presidente Barack Obama dopo il voto in Consiglio di Sicurezza, promettendo che l’America Gli Stati Uniti continuerà a lavorare con gli alleati per “forgiare una soluzione pacifica”, a patto però che l’Iran a “rispetti i suoi obblighi e dimostri alla comunità internazionale la natura pacifica delle sue attività nucleari”. Secondo la Casa Bianca le sanzioni “sono state attentamente designate a prender di mira individui ed entità responsabili del programma atomico. Non sono mirate a danneggiare il popolo dell’Iran”.
“Ahmadinejad: risoluzione spazzatura”. Negativa, però, la reazione della Repubblica Islamica: “La risoluzione approvata contro l’Iran mercoledì dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu è “senza valore, da buttare nel cestino delle immondizie come una salvietta” (sporca), ha dichiarato a caldo il presidente Mahmud Ahmadinejad, citato dalla televisione di Stato. Ahmadinejad già martedì a Istanbul per il vertice asiatico aveva annunciato che “in caso di sanzioni” non ci sarebbe stato più spazio per “alcun negoziato”. Anche l’ambasciatore iraniano presso l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Ali Asghar Soltanieh ha annunciato che l’Iran non sospenderà le attività di arricchimento dell’uranio, nonostante la nuova serie di sanzioni.
“Israele: Momento storico”. Soddisfatto Israele, che parla della decisione Onu di imporre nuove sanzioni all’Iran come di “un momento storico”. L’Ue: “incontreremo il negoziatore iraniano”. Intanto, l’alto rappresentante della politica estera della Ue Catherine Ashton riafferma di essere pronta a incontrare il negoziatore iraniano sul nucleare Said Jalili.
Frattini: “Dall’Onu un segnale politico”. Per il ministro degli esteri Franco Frattini da New York è venuto un segnale politico molto forte: “La comunità internazionale non può accettare che l’ Iran si doti dell’ arma nucleare – dice – innescando una corsa alla proliferazione che avrebbe effetti gravissimi sulla stabilità regionale e mondiale. Ora è importante proseguire nel doppio binario. Le sanzioni non sono un fine in sé, debbono servire per riportare Teheran al tavolo negoziale”. “L’ Italia – sottolinea Frattini – rimane convinta che l’unica soluzione possibile alla questione nucleare iraniana è quella diplomatica”.
Di seguito gli elementi principali del documento:
Le premesse. “L’Iran non ha sospeso in maniera piena e prolungata le attività relative all’arricchimento (dell’uranio, che può servire per costruire una bomba nucleare)”: è quanto si legge nel lungo preambolo del documento, che sottolinea anche “con grave preoccupazione il ruolo di elementi dei Guardiani della Rivoluzione islamica (…) in attività di proliferazione nucleare”.
La proposta di Turchia e Brasile. Nelle premesse si prende atto dei tentativi di mediazione di Turchia e Brasile, due Paesi del Consiglio di Sicurezza che hanno proposto uno scambio di materiale nucleare con la Repubblica islamica. Anche se la proposta di Ankara e Brasilia viene lodata perché “potrebbe servire come misura per dare fiducia”, diversi Paesi in Consiglio pensano che Teheran usi i tentativi di mediazione per prendere tempo. La menzione dell’accordo Teheran-Ankara-Brasilia non ha impedito a Turchia e Brasile di votare contro.
La richiesta: cooperare con l’Aiea, stop uranio. La bozza di risoluzione chiede all’Iran di “sospendere tutte le attività legate all’arricchimento di uranio e all’ossido di deuterio (acqua pesante)” così come “attività commerciali di estrazione mineraria in altri Stati”. Teheran “deve cooperare pienamente con l’agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea)”, che ha sede a Vienna.
Embargo di armi e ispezioni in alto mare. Viene vietata la vendita e il trasferimento in Iran di “carri armati, veicoli corazzati da combattimento, sistemi di artiglieria pesante, aerei da combattimenti, elicotteri, incrociatori e sistemi missilistici”, in particolare quelli “che hanno la capacità di trasportare armamenti nucleari”. La risoluzione autorizza, ma non obbliga, ispezioni di cargo marittimi in alto mare, che provengono o si dirigono verso la repubblica islamica.
La commissione e il rapporto entro 90 giorni. Viene creata una commissione di otto esperti, con un mandato iniziale di un anno, per raccogliere informazioni sulle attività atomiche dell’Iran e sulle eventuali violazioni. Entro 90 giorni dall’adozione del documento, inoltre, si chiede all’Aiea di fare rapporto per stabilire se “l’Iran ha sospeso completamente le attività di arricchimento”.
Sanzioni individuali. La risoluzione aggiunge alla lista di individui e entità sanzionati con il congelamento dei beni e il divieto dei viaggi il capo del centro di Isfahan dell’agenzia atomica iraniana Javad Rahiqi e 40 società , tra cui 22 legate ad attività nucleari o balistiche, 15 ai Guardiani della Rivoluzione e tre attive nel trasporto marittimo.
