WASHINGTON – Stop alla pena di morte e al commercio di armi. E poi: “Nessuna religione è immune da forme di inganno individuale o estremismo ideologico”. Papa Francesco nel primo discorso di un Pontefice di fronte al Congresso degli Stati Uniti sceglie temi destinati a lasciare il segno e a dividere. Perché oltre a parlare di fondamentalismo Francesco chiede agli Stati Uniti di “abolire la pena di morte”, tema su cui la maggioranza dell’opinione pubblica Usa non disposta a negoziare.
Stesso discorso per un altro tema cruciale affrontato dal Papa: “Fermare il commercio delle armi”. Il pontefice lo ha chiesto, Obama ha provato con risultati assai modesti a limitarlo. La maggioranza, negli Usa, la pensa diversamente.
Il Papa, nel suo discorso ha approfondito il tema dell’estremismo religioso e ha invitato a “essere particolarmente attenti ad ogni forma di fondamentalismo, tanto religioso come di ogni altro genere”.
“Siamo tutti pienamente consapevoli, ed anche profondamente preoccupati, per la inquietante l’odierna situazione sociale e politica del mondo”, ha detto il Papa al parlamento americano riunito in sessione congiunta. “Il nostro mondo è sempre più un luogo di violenti conflitti, odi e brutali atrocità, commesse perfino in nome di Dio e della religione“, ha proseguito.
“Sappiamo che nessuna religione è immune da forme di inganno individuale o estremismo ideologico – ha detto ancora il Pontefice -. Questo significa che dobbiamo essere particolarmente attenti ad ogni forma di fondamentalismo, tanto religioso come di ogni altro genere”. Secondo Francesco, “è necessario un delicato equilibrio per combattere la violenza perpetrata nel nome di una religione, di un’ideologia o di un sistema economico, mentre si salvaguarda allo stesso tempo la libertà religiosa, la libertà intellettuale e le libertà individuali”.
Ma per il Papa “c’è un’altra tentazione da cui dobbiamo guardarci: il semplicistico riduzionismo che vede solo bene o male, o, se preferite, giusti e peccatori”. “Il mondo contemporaneo, con le sue ferite aperte che toccano tanti dei nostri fratelli e sorelle, richiede che affrontiamo ogni forma di polarizzazione che potrebbe dividerlo tra questi due campi. Sappiamo che nel tentativo di essere liberati dal nemico esterno, possiamo essere tentati di alimentare il nemico interno”.