Modello di sviluppo da ripensare, agricoltura, Haiti e consumo sostenibile. E’ un Angelus dai forti connotati politico sociali quello di Papa Benedetto XVI di domenica 14 novembre.
Il Papa chiede una ”revisione profonda del modello di sviluppo globale” e con forza invita a ”prendere sul serio” la ‘crisi economica’ di cui si è occupato anche in questi giorni il G20. Serve lavoro, la cui ”importanza” per l’umanita’ non va mai dimenticata, e servono politiche contro la disoccupazione.
A partire da un brano di San Paolo letto domenica 14 novembre durante la messa il Papa ha ricordato ”l’importanza del lavoro per la vita dell’uomo”. ”La crisi economica in atto, di cui si è trattato anche in questi giorni nella riunione del cosiddetto G20, – ha argomentato – va presa in tutta la sua serieta’:à: essa ha numerose cause e manda un forte richiamo ad una revisione profonda del modello di sviluppo economico globale. E’ un sintomo acuto che si è aggiunto ad altri ben più gravi e già ben conosciuti, quali il perdurare dello squilibrio tra ricchezza e povertà, lo scandalo della fame, l’emergenza ecologica e, ormai anch’esso generale, il problema della disoccupazione”.
La”tentazione per le economie più dinamiche”, secondo il Papa, è ”ricorrere ad alleanze vantaggiose” ma ”gravose per gli Stati più poveri”, con prolungamento di ”situazioni di povertà estrema di masse di uomini” e prosciugamento delle ”risorse natuali”.
Nell’Angelus Ratzinger si appellan ai paesi ”di antica industrializzazione” e li esorta ad ad abbandonare ”stili di vita improntati a un consumo insostenibile”, ”dannosi per l’ambiente e per i poveri”.
Benedetto XVI, poi, sottolinea che è ”decisivo” un ”rilancio strategico dell’agricoltura”, contro la disoccupazione e contro gli eccessi della ”industrializzazione” e invita a ”rivalutare l’agricoltura non in senso nostalgico ma come risorsa indispensabile per il futuro”.
Il pensiero del Pontefice, quindi, va anche ad Haiti: ‘In questo momento, – ha detto Benedetto XVI – desidero rinnovare la mia vicinanza alle care popolazioni di Haiti, che, a causa del terribile terremoto del gennaio scorso, soffrono ora per una grave epidemia di colera”. ‘
‘Incoraggio – ha aggiunto – tutti coloro che si stanno prodigando per questa nuova emergenza e, mentre assicuro il mio particolare ricordo nella preghiera, faccio appello alla Comunità internazionale, affinché aiuti generosamente quelle popolazioni”.