Niente Corano in fiamme davanti alla sua piccola comunità in Florida: il reverendo Terry Jones ha rinunciato al rogo del Libro sacro dell’islam per l’anniversario dell’11 settembre.
Jones ha detto che la sua decisione è legata alla decisione di spostare un centro culturale islamico lontano da Ground Zero. Ma i promotori della moschea hanno smentito l’esistenza di un accordo per allontanare il centro culturale Park51 dal teatro degli attacchi dell’11 Settembre contro le Torri Gemelle. Inoltre hanno confermato di avere ricevuto una offerta per l’acquisto della palazzina destinata ad ospitare il luogo di preghiera islamica dall’imprenditore immobiliare Donald Trump, pari a 6 milioni di dollari. Secondo la Cnn, la proposta di Trump prevede di spostare il centro islamico ad almeno cinque isolati da Ground Zero.
Quindi l’ultima provocazione-trappola al presidente Barack Obama è scemata, almeno per ora. Comunque il reverendo è riuscito a mettere la questione della sua piccola cittadina davanti agli occhi di tutti. Il Dipartimento di Stato Usa ha persino allertato i cittadini all’estero per paura di violenze anti-americane e la comunità internazionale si è mossa.
Il pastore anti-islam ha messo in ansia il mondo, ha il mito di ‘Braveheart’. Nel suo ufficio, al secondo piano del Dove World Outreach Center, di Gainesville, Florida, ha appeso il manifesto del film, vincitore di 5 Oscar nel 1995, in cui Mel Gibson interpretava la storia romanzata dell’eroe nazionale scozzese William Wallace.
Una passione vera, tanto che questo 58/enne dai baffoni alla Cecco Beppe, che ha dichiarato guerra non solo a Maometto ma in passato anche a gay, trans e lesbiche, ha ‘postato’ su Youtube una serie di suoi video dal titolo ‘The Braveheart Show’. Accanto a questo poster, alcuni dipinti di presidenti americani, George Washington, Abraham Lincoln e George W. Bush. Il centro religioso, frequentato da non più di trenta fedeli, si trova in una tranquilla cittadina di 120 mila anime, sede dell’Universita’ della Florida.