L’ex oligarca Mikhail Khodorkhovski, in prigione dal 2003 dopo essere entrato in rotta di collisione con l’allora presidente Vladimir Putin, ha iniziato uno sciopero della fame che porterà avanti finché non sarà “sicuro del fatto che il capo dello Stato Dmitri Medvedev verrà informato” della sua situazione.
L’ex numero uno della compagnia petrolifera Yukos ha descritto in una lettera al presidente della Corte suprema Viaceslav Lebedev la sua “preoccupazione non per me stesso, ma per il precedente creato dai burocrati che si permettono di ignorare la volontà del capo dello Stato” Medvedev.
Il suo avvocato, Vadim Pluvgant, ha accennato con i giornalisti al fatto che Medvedev ha recentemente instaurato alcuni cambiamenti nella legislazione per ammorbidire molte condanne.
Khodorkhovski, un tempo l’uomo fra i più ricchi della Russia grazie al suo gigante petrolifero Yukos, affronta in questi giorni un secondo processo in Siberia, dove già sconta una pena di 8 anni di prigione.
Teoricamente, potrebbe essere libero nei prossimi mesi se i tentativi di nuove sanzioni dei carcerieri venissero respinti dai giudici di appello. Forse anche per prolungargli il carcere, è stato deciso il secondo processo.