Andrew Cuomo ha potuto festeggiare nella sua New York, si è aggiudicato la poltrona di governatore dello Stato, uno dei 37 che dovevano scegliere gli americani. Da democratico ha conquistato i suoi voti e la sua è l’unica vittoria del partito dell’asinello che ha fatto tirare un sospiro di sollievo nella batosta generale al presidente Usa Barack Obama alle elezioni di midterm. Il candidato democratico ha battuto con facilità il candidato repubblicano Carl Paladino, vicino al Tea Party antitasse, anche lui italoamericano.
Cuomo ha usato il pugno di ferro contro gli eccessi di Wall Street e contro la mafia italoamericana, ma senza essere criticato per la sua intransigenza come Eliot Spitzer, l’ex Governatore che si era dimesso dopo essere stato sorpreso con una giovane squillo. Il nuovo governatore è figlio d’arte, visto che suo padre è Mario Cuomo, lo storico Governatore dell’Empire State tra il 1983 e il 1994, cui si era attribuito a un certo punto l’intenzione di puntare a diventare il primo presidente italo-americano degli Stati Uniti.
“Siamo tutti newyorkesi. Possiamo essere ricchi o poveri, omosessuali o eterosessuali, non importa, siamo parte di un unico stato, New York”. Alla festa per il trionfo a Manhattan Cuomo, con alle spalle tutta la sua famiglia (tra cui il padre Mario, lo storico ex Governatore) e il suo staff, ha aggiunto: ”Non ci sono democratici, repubblicani o indipendenti, siamo newyorkesi e lavoreremo per tutti”.
Alan Schulkin, 61 anni, sindacalista, ha ricordato che ”solitamente nelle elezioni di metà mandato gli elettori votano per l’altro partito, quello che non ha vinto alle presidenziali. Ma gli americani hanno la memoria corta e forse hanno dimenticato che non è stato Obama a creare la situazione attuale”. Il suo futuro dipenderà tuttavia ”da come andra’ l’economia”.
