WASHINGTON, STATI UNITI – Gli Stati Uniti tendono una mano alla Birmania dopo le storiche elezioni che hanno portato all’affermazione della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD) guidata da Aung San Suu Kyi come prima forza di opposizione in parlamento.
E si impegnano, con il segretario di Stato Hillary Clinton, a ridurre, in modo mirato, le restrizioni che gravano sugli investimenti nel Paese e a nominare a breve un ambasciatore.
Gli Stati Uniti – aggiunge il segretario di Stato – si impegnano anche all’apertura di un sede nel paese dell’Agenzia americana per lo sviluppo internazionale (UsAid), oltre a consentire a gruppi americani di condurre attivita’ non profit in Birmania.
La Clinton, che ha visitato il Pasese in dicembre, annuncia ”l’inizio di un processo” che punta ad alleggerire le restrizioni vigenti sugli investimenti e sulle esportazioni di servizi finanziari nel Paese.
Una mossa che si inserisce – spiega la Clinton – nell’ambito di uno ”sforzo piu’ ampio per favorire l’ammodernamento economico e le riforme politiche” in Birmania. Il segretario di stato americano assicura inoltre che ”nei prossimi giorni” verranno sbrigate le formalita’ per la nomina di un ambasciatore americano nel paese.
”Gli Stati Uniti – garantisce la Clinton – sono a fianco delle forze riformatrici e democratiche, sia nel governo che nella societa’ civile” e sostengono i loro sforzi ”per un avvenire pieno di speranza”.
La Clinton sottolinea pero’ che il processo avviato in Birmania deve continuare e che le autorita’ del Paese devono liberare i prigionieri politici, perseguire una riconciliazione con tutte le minoranze e fermare ogni tipo di cooperazione militare con la Corea del Nord, che si sospetta sia impegnata nella costruzione di ordigni nucleari.