
NEW YORK, STATI UNITI -Le primarie repubblicane sbarcano martedi a New York e in altri quattro Stati: Connecticut, Delaware, Pennsylvania e Rhode Island. Ma oramai, dopo il ritiro dalla corsa presidenziale dell’ultraconservatore Rick Santorum e con l’incoronazione di fatto di Mitt Romney a sfidante di Barack Obama, l’interesse per la gara tra i candidati del Grand Old Party ha perso gran parte del suo interesse.
Tutta l’attenzione e’ concentrata sul braccio di ferro tra l’attuale inquilino della Casa Bianca, che cerca il secondo mandato, e l’ex governatore del Massachussets, che tenta l’impresa di riportare un repubblicano alla guida del Paese. L’obiettivo di Romney e’ quello di sfruttare le ultime tornate delle primarie – a cui partecipano ancora anche l’ex speaker della Camera Newt Gingrich e il candidato Ron Paul – per mettere a punto la sua strategia anti-Obama e la sua macchina elettorale in vista della sfida col presidente.
Anche in stati come quello di New York, tradizionalmente di fede democratica. Dunque una serie di test che per Romney potranno rivelarsi fondamentali al momento del voto il prossimo 6 novembre. Quanto a Gingrich e Paul, il primo ha gia’ detto che si ritirera’ dalla corsa appena Romney avra’ raggiunto la soglia di delegati minima per ottenere ufficialmente la nomination (1.144), ma secodo i media americani potrebbe lasciare prima anche perchè la sua campagna è al collasso finanziario. Il secondo non e’ mai stato in gara, e ha piu’ volte detto di proseguire la gara solo per diffondere il piu’ possibile il suo messaggio ultraliberista.
Intanto – mentre Rick Santorum continua a negargli l’endorsment – Romney gioca la carta Marco Rubio, il giovane senatore di origine cubana della Florida, astro nascente del partito repubblicano. Il suo nome e’ nella rosa dei possibili vicepresidenti in caso di vittoria di Romney. Rubio lunedi e’ apparso al fianco di Mitt alla vigilia della nuova tornata di primarie.
Tutti gli ultimi sondaggi confermano come tra il presidente Barack Obama e Romney si profila un vero e proprio testa a testa. E molto dipendera’ dall’andamento dell’economia e dell’occupazione nei prossimi mesi. Il candidato repubblicano potrebbe trarre vantaggio da un acuirsi della crisi, anche se Obama sembra godere dei favori della gran parte della middle class, che vede di buon occhio molte delle sue proposte come la cosiddetta ‘Buffet rule’, la tassa sui piu’ ricchi.
E, secondo svariati osservatori, il presidente sta raccogliendo buoni risultati con la sua strategia del ”We Can’t Wait”, non si puo’ aspettare. Ovvero scavalcando su molti fronti il Congresso (restio ad approvare i provvedimenti messi a punto dall’amministrazione) e ricorrendo dunque sempre piu’ spesso ai decreti. Una strategia in passato adottata dai repubblicani e che Obama aveva fortemente criticato.
