Il settimanale britannico The Economist lo ha definito ”il movimento politico attualmente più vibrante in America”. Si riferisce al movimento Tea Party composto da repubblicani, indipendenti e da tutti coloro che per una ragione o per l’altra, o per tutte insieme, ce l’hanno col partito democratico (specialmente deputati e senatori al Congresso di Washington) e con le politiche dell’amministrazione del presidente Barack Obama.
Il nome Tea Party ĆØ un richiamo allo storico Boston Tea Party del 1773, una protesta dei coloni americani contro il governo britannico, che li tassava senza concedere loro una rappresentanza in parlamento, e che pose le premesse per la Guerra Rivoluzionaria Americana.
Un sondaggio realizzato dal New York Times e dalla Cbs ha fatto una radiografia al movimento delineandone i contorni e le finalità . I sostenitori del Tea Party sono più ricchi e più istruiti del pubblico in generale e non temono come il resto della popolazione di cadere ad un livello più basso nella scala socioeconomica a causa della crisi. E il 18 per cento che si identifica col movimento tendono ad essere repubblicani, bianchi, maschi, sposati e oltre i 45 anni.
Sono più conservatori dei repubblicani su un’ampia gamma di questioni, e in gran parte si definiscono ”molto conservatori” classificando invece Obama come ”molto liberal”. Inoltre, mentre la maggioranza dei repubblicani dicono di essere ”insoddisfatti” da Washington, i sostenitori del Tea Party si definiscono ”arrabbiati”.
Il movimento ha fatto irruzione sulla scena politica un anno fa per protestare contro lo stimolo economico di Obama per arginare la crisi, ed i suoi sostenitori si sono prefissi l’obiettivo di ”purgare” il Partito Repubblicano per allontanare quegli esponenti non sufficientemente conservatori, e di bloccare i programmi dei democratici riguardo all’economia, l’ambiente e la sanitĆ .
Il sondaggio ha accertato che i sostenitori del Tea Party su svariati argomenti sono in linea col pensiero del pubblico in generale. La maggioranza di loro definisce ”giuste” le tasse pagate quest’anno e manda i figli in scuole pubbliche. Molti ritengono che Sarah Palin non ha le qualitĆ per diventare presidente, e, nonostante il loro desiderio di un minor ruolo governativo, ritengono che i costi di Social Security, Medicare e Medicaid siano giustificati.
D’altra parte, la ”feroce animositĆ ” nei confronti di Washington e in special modo di Obama ĆØ fondata su un profondo pessimismo riguardo alla direzione intrapresa dal Paese e sulla convinzione che le politiche dell’amministrazione Obama sono sproporzionatamente dirette ad aiutare i poveri piuttosto che la classe media o i ricchi.
La stragrande maggioranza dei sostenitori del Tea Party ritiene che Obama non condivide i valori della maggioranza dei cittadini e non comprende i problemi posti dal Tea Party. Oltre la metĆ ritiene che le politiche dell’amministrazione favoriscono i poveri. Il 25 per cento ritiene inoltre che l’amministrazione favorisce i neri rispetto ai bianchi (il dato nazionale ĆØ dell’11 per cento). Su questo punto, molto più del pubblico in generale, sono convinti che i problemi che fronteggiano i neri vengono esagerati.
Alla domanda su che cosa fossero più arrabbiati, i sostenitori del Tea Party hanno elencato tre questioni: la recente legge sulla riforma sanitaria, il governo spendaccione e la sensazione che le loro opinioni non sono rappresentate a Washington.
Sono di gran lunga più pessimisti degli americani in generale riguardo all’economia. Il 90 per cento dei sostenitori del Tea Party crede che il Paese stia andando nella direzione sbagliata (il dato nazionale ĆØ del 60 per cento), e 6 di loro su 10 pensano che ”gli anni migliori dell’America sono passati” quando si considera la disponibilitĆ di buoni impieghi per i lavoratori americani.
Nove su 10 disapprova l’operato di Obama in generale, e la stessa percentuale lo critica per come ha gestito problemi importanti quali la riforma sanitaria , l’economia e il deficit di bilancio federale. Il 92 per cento dei sostenitori del Tea Party crede che Obama stia indirizzando il Paese verso il socialismo, un’opinione, questa, condivisa dalla metĆ del pubblico in generale.
Come la maggior parte degli americani, ritengono che i principali problemi del Paese siano oggi l’economia e la disoccupazione. Ma mentre la maggioraza degli americani biasimano l’ex-amministrazione di George Bush o Wall Street per l’attuale stato dell’economia, la gran parte dei sostenitori del Tea Party ritengono responsabile il Congresso.
