NEW YORK – Si allarga negli Stati Uniti l’attacco ai diritti sindacali. Dopo la contestata legge in Wisconsin, passata un mese fa tra le proteste e l’occupazione del Parlamento locale, anche l’Ohio ha approvato una misura analoga nei confronti dei lavoratori del pubblico impiego. E dibattiti su misure analoghe sono in corso in Tennessee e in Michigan.
Il provvedimento dell’Ohio, passato alla Camera con 53 voti a favore e 44 contrari (tra cui 5 repubblicani), è stato approvato la notte scorsa dal Senato per un solo voto, 17-16. In base alla nuova legge, che attende ora solo la firma del governatore repubblicano, John Kasich, molte categorie del pubblico impiego non potranno né contrattare collettivamente il contratto di lavoro, né le loro organizzazioni sindacali poranno fare ricorso al diritto di sciopero.
Come il governatore repubblicano del Wisconsin, Scott Walker, allo stesso modo i parlamentari repubblicani dell’Ohio – che l’hanno approvato a maggioranza – sostengono che il provvedimento è necessario per far quadrare il bilancio dello Stato: se non si procede con un significativo contenimento della spesa pubblica, i conti dell’Ohio rischiano di saltare.
I democratici e i sindacati sostengono invece che la misura è di carattere demagogico, rappresenta un attacco diretto alle prerogative sindacali e per questo puntano a promuovere un referendum volto a bloccarne l’entrata in vigore. Affinché la legge sia effettiva è necessario che trascorrano 90 giorni dal momento della firma del governatore. Kasich, favorevole al provvedimento, dovrebbe firmare la legge nei prossimi giorni.
Repubblicani e democratici sono frontalmente divisi. ”Non mi interessa affatto ciò che è popolare, mi interessa ciò che è giusto” ha detto la repubblicana Christina Hagan che ha votato a favore. ”E’ mio dovere puntare a cio’ che è meglio per l’Ohio. L’attuale status quo non funziona, il nostro sistema di contrattazione è obsoleto, anacronistico, sono almeno 30 anni che attende una riforma. Il nostro sarà forse un provvedimento imperfetto, ma almeno è un primo passo”.
Opposta la posizione dei democratici: ”E’ una misura di carattere demagogico – ha detto la democratica Charleta Tavares -, irrispettosa nei confronti di chi lavora e che vuole strizzare l’occhio agli elettori repubblicani in vista delle presidenziali del prossimo anno. Ma io credo che da questo punto di vista avrà l’effetto opposto”.
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