Con una lunga ‘Nota ai lettori’, il New York Times spiega oggi le ragioni per cui ha deciso di pubblicare il materiale avuto da Wikileaks. ”Il New York Times – si legge nella nota – crede che questi documenti siano di rilevante interesse pubblico, gettando luce su obiettivi, successi, compromessi e frustrazioni della diplomazia americana in misura tale che altri rendiconti non raggiungono”.
Il giornale scrive di aver ricevuto il materiale, circa 250mila documenti, da una fonte che ha chiesto solo di restare anonima. Dei documenti ricevuti, 11mila sono contrassegnati come ”segreti”, altri 9mila con la dicitura ”nonforn” (da non mostrare, cioè a diplomatici stranieri), e 4mila con ”secret/non forn”. I restanti sono semplicemente ”confidential”.
Nel pubblicarli, il quotidiano ”ha avuto cura di escludere informazioni che possano mettere in pericolo fonti confidenziali o compromettere la sicurezza nazionale”. ”Dopo averli esaminati, il New York Times ha mandato all’ amministrazione Obama quelli che aveva intenzione di pubblicare, chiedendo di segnalare quali informazioni a suo avviso potessero nuocere l’interesse nazionale. L’amministrazione, esprimendo in modo chiaro la condanna
della pubblicazione di materiale segreto, ha segnalato ulteriori redazioni del materiale. Su alcune il Times ha acconsentito, su altre no”. ”Il problema di come trattare materiale classificato e’ raramente facile da affrontare, e comunque non va mai preso alla leggera” scrive ancora il quotidiano. ”I direttori si trovano di fronte alla scelta di trovare un equilibrio tra l’importanza di rendere pubblico quel materiale nell’interesse della pubblica comprensione, e l’importanza che non venga esposto a potenziali pericoli l’interesse nazionale”. ”Come regola generale, il NYT si astiene dal pubblicare informazioni che possano mettere a rischio fonti confidenziali o rivelare operazioni di intelligence tali da poter essere utilizzati da avversari in guerra”.
Nello stesso tempo, pero’, ”siamo meno favorevoli a censurare virgolettati autentici per il solo fatto che potrebbero suscitare imbarazzi ufficiali o controversie diplomatiche”. Consapevole che il materiale sarebbe stato reso noto comunque da altri media in Europa, il New York Times si e’ deciso per la pubblicazione tenendo conto anche di questo: ”ignorare questo materiale priverebbe i nostri lettori di un resoconto accurato e di una analisi consapevole , esattamente cio’ che si attendono quando questo tipo di informazioni divengono pubbliche”.
