Se Wikileaks ha colpito, gli Stati Uniti passano al contrattacco. Sono state avviate “indagini penali su Wikileaks: la diffusione di questi documenti ha messo in grave pericolo funzionari americani in tutto il mondo”. Lo ha riferito il ministro della Giustizia Usa, Eric Holder.
“Chiunque avrà violato la legge nella vicenda di Wikileaks sarà chiamato a rispondere delle sue responsabilità ”.
Dopo la diffusione in rete dei files riservati delle ambasciate americane in tutto il mondo e le conseguenti reazioni dai diversi paesi coinvolti, Julian Assange rischia di vedersi revocato il passaporto. Non solo, rischia l’accerchiamento per il flusso di informazioni che per mesi continueranno a danneggiare l’amministrazione statunitense.
Il senatore americano Joe Lieberman, che presiede la Commissione Homeland Security e Affari Governativi, ha chiesto a Barack Obama con urgenza di “chiudere” Wikileaks. “La pubblicazione di questi file non è altro che un attacco alla sicurezza nazionale – si legge in un comunicato del senatore -. Wikileaks sta mettendo a rischio la vita e la libertà degli americani e dei non-americani. I responsabili (di Wikileaks) avranno il sangue sulle proprie mani”.