ROMA – Virginia Raggi, neo sindaco di Roma del Movimento 5 stelle, avrebbe copiato il suo programma da altri partiti politici o documenti di altri enti. A scoprire il copia-incolla è stato Tommaso Martelli, candidato della Lista Marchini al Comune di Roma, che ha scoperto delle somiglianze decisamente sospette tra il programma del sindaco del Movimento 5 stelle e le righe di vecchi documenti dei Verdi o protocolli del Coni e dell’Anci.
Tommaso Labbate sul Corriere della Sera scrive che il copia-incolla della Raggi è evidente, dato che in alcuni casi il testo riprodotto è uguale all’originale:
“Copiati integralmente o in parte
Con un’abbondante dose di generosità si potrebbe sostenere che è tutto un caso. Oppure che gli estensori del programma di Raggi si siano «ispirati» al vecchio documento dei Verdi, confinato in un sito web che nessuno monitora da secoli. Ma l’abbondante dose di generosità svanisce di fronte alla scoperta che il signor Tommaso Martelli, già candidato al consiglio comunale di Roma con la Lista Marchini, ha fatto quarantott’ore fa. Martelli, reduce da una campagna elettorale quasi integralmente concentrata sull’abbandono dell’Ospedale Forlanini, è anche uno di quegli esperti di comunicazione che mescola i tic del ragazzino «smanettone» a un’adulta competenza sulle nuove tecnologie. Non appena le linee programmatiche della Raggi sono state caricate sul sito del Comune di Roma, gli è venuta l’idea di prendere i brani più «tecnici» e infilarli nella stringa di ricerca di Google. Che cosa ha scoperto? Semplice. Che dei brani interi del programma illustrato dalla Raggi sono stati copiati da documenti già presenti sul web. Integralmente o in parte. Un po’ lo stesso scivolone in cui è caduta Melania Trump, sorpresa a saccheggiare un vecchio discorso di Michelle Obama.A pagina 26, il punto 8.2.1 del capitolo dedicato a «Roma Semplice» contiene la stessa identica ricetta a cui arrivarono gli «Stati generali dell’informazione» contenuta in un recente articolo-manifesto facilmente consultabile sul sito dell’Agenda digitale al link http://www.agendadigitale.eu/smart-cities-communities/l-innovazione-delle-citta-passa-da-questi-punti-ecco-una-proposta-per-i-neo-sindaci_2339.htm. Un cambio qua, qualche correzione là e il gioco è fatto.
Il capitolo sulla «Smart City»
Il link dell’Agenda digitale dev’essere piaciuto assai all’estensore materiale del programma della sindaca di Roma. Tanto che anche il punto 8.2.2 delle linee guida di Raggi è identico — tranne tre parole, «nel suo ambito» — al testo presente sul web («L’amministrazione è chiamata, nel suo ambito, alla definizione di una politica industriale del territorio, individuando i settori strategici sui quali realizzare specifiche azioni di abilitazione»). Mentre pezzi del capitolo sulla «Smart city» sono stati «presi in prestito» da articoli, saggi o proposte già presenti sulla Rete e l’incipit del capitolo sullo sport risulta copiato dall’articolo 1 di un recente protocollo d’intesa sottoscritto dall’Anci e dal Coni. Anche in questo caso, con qualche piccolo aggiustamento. Ma i piccoli aggiustamenti sono sempre troppo piccoli rispetto alla grandezza della Rete. Di citazioni, brani copiati, spunti presi in prestito nel programma di Raggi ce ne sono altri e sono facilmente individuabili grazie a Google. Perché la Rete sa essere una risorsa. Ma la Rete, come dice Grillo, «non perdona». Mai.