
ROMA – Un “ponte” elettronico che funge da protesi e permette di ripristinare le connessioni nervose interrotte da lesioni. Un sistema che ha permesso anche di riparare i tessuti nervosi, nel caso dei topi utilizzati nell’esperimento. I risultati della ricerca condotta dalle università statunitensi Case Western Reserve e del Kansas è stato pubblicato sulla rivista National Academy of Science.
Pedram Mohseni, uno dei responsabili del lavoro, ha spiegato: “Abbiamo scoperto che è possibile usare protesi neurali a circuito chiuso per facilitare la riparazioni di danni al cervello”. Dopo aver aver esaminato l’attività neurale di una serie di topi con danni cerebrali, in cui le parti anteriori e posteriori che controllano gli arti erano disconnesse, i ricercatori hanno impiantato nel loro cervello il microchip e connesso a entrambe le regioni.
Il dispositivo amplifica i segnali emessi dai neuroni della parte anteriore, lo ‘pulisce’ dal rumore di fondo, e lo invia quasi in tempo reale ai neuroni della parte posteriore. Due settimane dopo l’impianto della protesi i topi hanno recuperato quasi completamente le loro funzioni eseguendo i test di mobilità come i topi sani.
I topi usati come campione di prova, che nel tempo avevano invece ricevuto stimoli elettrici casuali, che quindi non trasportavano le informazioni corrette, hanno continuato ad avere gravi difficoltà . La protesi ha quindi dimostrato di poter avere una funzione riabilitativa nell’aiutare gli spontanei processi di riparazione del tessuto e in futuro potrebbe rappresentare anche per l’uomo uno strumento potente nella riabilitazione neurologica dei tessuti.
