MANCHESTER, INGHILTERRA – Il periodo più difficile nella carriera di Mario Balotelli che ha chiuso la sua stagione al Manchester City, e forse addirittura la sua avventura in Premier League, ma quel che più conta per i tifosi italiani è che ora SuperMario rischia anche la convocazione in azzurro per l’Europeo.
Il primo a rendersene conto è stato lo stesso attaccante, che dopo l’espulsione di ieri in Arsenal-Manchester ha chiamato Cesare Prandelli: ”Mister, l’ho fatta grossa: però guardi che erano dei falli di gioco…”, il senso delle sue scuse a metà.
Completate da una dichiarazione arrivata il giorno dopo ”Mi dispiace molto aver deluso Mancini e il City. Però sono stato espulso per due falli di gioco, non per una reazione: spero di non perdere ancora la nazionale, la cosa più importante per me”.
Ancora molto meno di quel che il Club Italia si aspetta da lui, ovvero una vera e propria assunzione di responsabilita’ pubblica, una sorta di promessa definitiva di ravvedimento che cavi il ct dal pesante imbarazzo. Intanto Prandelli ha apprezzato l’immediatezza della presa di posizione.
Per riflettere ci sarà tempo, e non solo per Balotelli. La scelta più difficile resta nelle mani del ct, preoccupato da quell’annuncio di Mancini di esclusione del giocatore per le ultime sei giornate. Quando potrà dimostrare sul campo di esser maturato, “SuperMario”?
A mettere in dubbio la presenza di Balotelli anche per l’Europeo di giugno non è solo il codice etico voluto da Prandelli, che riguarda comportamenti fuori dal campo o gioco violento lontano da azione: ”Voglio vedere le immagini”, si è limitato a ricordare oggi il tecnico della nazionale in visita al campo del Novara.
Finora a far le spese delle nuove norme in nazionale erano stati De Rossi per una gomitata, Osvaldo per un calcio da dietro a gioco fermo e Balotelli due volte per altrettante espulsioni nate da falli violenti. Ma nell’ultimo ritrovo azzurro, a Genova, Prandelli aveva chiarito che giocatori come Balotelli rischiavano la chiamata a giugno se non dimostravano di sapersi controllare in assoluto. Non posso accettare il rischio di rimanere in 10 in una partita dell’Europeo, e in più senza un giocatore squalificato per i turni successivi, il ragionamento del ct. Che a Balotelli aveva chiesto una prova di maturita’ nei tre mesi che mancavano all’Europeo.
Puntuale, è arrivato l’ultimo episodio. Quello di ieri è il quarto rosso in due stagioni al City. Ma stavolta Prandelli non potra’ fermarsi alle immagini tv. Quelle inequivocabilmente parlano di due falli di gioco, benchè il primo fosse già al limite del rosso. Ci sono però le parole di Mancini: ”E’ indifendibile, resterà fuori le ultime sei partite”, che è molto di più delle tre giornate di squalifica attese. Ma se Balotelli è ‘perso’ per Mancini, l’Italia può rischiare? Con i dubbi su Cassano e Rossi, l’attaccante del City diventa fondamentale per la nazionale di Prandelli. Logico dunque che il ct speri fino all’ultimo, per lui Balotelli è troppo importante.
Per qualcun altro, in azzurro, conta però di più la reiterata dimostrazione del ragazzo di non conoscere limiti, e non solo al suo talento. Probabile che Prandelli nei prossimi giorni chiami Mancini, e che all’attaccante arrivino segnali. Forse non basta parlare via Raiola, forse serve una conferenza stampa di mea culpa. Prandelli valuterà se chiamare SuperMario per lo stage del 23 e 24 aprile, e Coverciano sarebbe il palcoscenico giusto. O addirittura, il mea culpa potrebbe precedere quell’appuntamento. Ora la palla è ancora Balotelli. Poi a Prandelli resterà la scelta più difficile.