E sono undici: Toni, Eduardo, Rudolf, Chico, Destro, Tachsidis, Zigoni, Ranocchia, Zuculini, Veloso e Rafinha. Undici acquisti per il Genoa di Enrico Preziosi per ricostruire una squadra che nella passata stagione ha chiuso il campionato nella colonna sinistra della classifica. Undici giocatori per far sognare i tifosi, che, dopo aver vissuto esaltandosi la stagione di Milito e Thiago Motta, si erano abituati fin troppo bene.
Ma quel Genoa, capace di arrivare quarto a pari merito con la Fiorentina, aveva una spina dorsale di tutto rispetto: Rubinho, Ferrari, Thiago Motta e Milito. I quattro ruoli principali che nell’ultimo campionato per errori e sfortune sono venuti a mancare. Così Enrico Preziosi si è seduto ad un tavolo con i suoi collaboratori, Gian Piero Gasperini in primis, per ricostruire il Genoa. Più forte anche di quello di due campionati fa.
In due mesi il numero uno rossoblù, grazie anche al lavoro dei suoi uomini – dal figlio Fabrizio al ds Capozucca – ha messo a segno una serie di colpi di altissimo livello, tanto che in molti lo hanno definito il “re del mercato”. Il primo è stato Luca Toni, poi l’ungherese Rudolf, quindi il portiere della Nazionale portoghese Eduardo; per poi passare a Ranocchia, Chico, ai giovani Zigoni e Destro, alla promessa greca Tachsidis; fino agli ultimi, sensazionali colpi, il centrocampista portoghese Miguel Veloso e Marcio Rafael Ferrerira de Souza, o più semplicemente Rafinha, terzino destro brasiliano, inseguito a lungo e caldeggiato proprio dal tecnico Gasperini, che lo vede già posizionato in avanti nel ruolo di esterno di centrocampo.
Per Rafinha, dunque, la possibilità di una trasformazione tattica, come accaduto per Criscito, che proprio Gasperini ha saputo variare con successo da centrale difensivo a laterale di centrocampo, sino a fargli conquistare la maglia azzurra ai Mondiali in Sudafrica.
L’obiettivo era dunque ricostruire la spina dorsale, ritrovare giocatori di livello proprio in quei ruoli orfani di elementi quali Thiago Motta e Milito, ma anche Ferrari. Con una differenza però rispetto a quella squadra: intorno la qualità e’ cresciuta e non di poco. Rafinha è stato inseguito a lungo da Juventus e Inter ed è già stato paragonato a Cafù. Veloso piaceva a molte formazioni europee. Palacio, Rudolf e Bocchetti sono ormai calciatori consacrati e hanno raggiunto la giusta maturazione. Senza dimenticare una delle note più liete di questa prima parte di preparazione estiva: l’argentino Zuculini, che ha impressionato per le sue qualità tecniche e per la sua voglia di conquistare un posto da titolare.
”Di sicuro abbiamo fatto qualcosa in più dell’anno scorso. Rispetto alla squadra con Thiago Motta e Milito, questa rosa mi sembra più equilibrata in tutti i reparti. Sotto questo aspetto è una delle formazioni migliori. Io sono soddisfatto”, aveva dichiarato appena una settimana fa Preziosi durante il ritiro rossoblù. Mancavano all’appello ancora Veloso e Rafinha. Quanto basta per scatenare i tifosi e per consegnare a Gasperini una squadra da Europa.
Alla fine, forse, gli unici problemi per il tecnico piemontese saranno di abbondanza. La società ora è al lavoro per effettuare alcune cessioni, Acquafresca, Sculli, Vanden Borre, Mesto potrebbero partire, per consegnare così una rosa ridotta rispetto agli attuali 31 giocatori. Difficile per ora ipotizzare un Genoa titolare, ma seguendo i dettami di Gasperini il suo 3-4-3 potrebbe vedere in campo sulla linea difensiva Chico, Ranocchia e Bocchetti; Rafinha, Kharja, Veloso e Criscito a centrocampo; Palacio, Toni e Palladino in attacco. Ed in panchina giocatori come Moretti, Dainelli, Marco Rossi e Zuculini.