I ciclisti di altissimo livello hanno una speranza di vita nettamente superiore alla media degli uomini della loro generazione. Lo rivela uno studio dell’Irmes, Istituto di ricerca medica ed epidemiologia dello sport, diffuso mercoledì 29 settembre a Parigi.
L’Irmes ha analizzato un campione di 721 ciclisti che comprende i primi 10 classificati al Giro d’Italia e al Tour de France fra il 1903 e il 2009, suddivisi in ”generazioni” di dieci anni. Secondo i calcoli – che sono provvisori, dal momento che il 51% dei ciclisti sono ancora in vita – risulta che i corridori nati prima del 1930 hanno avuto una speranza di vita di 9 anni superiore alla media dei loro coetanei.
”Sembra che le loro qualità fisiche – ha sottolineato l’autrice dello studio, Nour el Helou – abbiano consentito loro un tasso di sopravvivenza più elevato”. Poche le certezze sui nati dopo il 1930, ma estrapolando i dati ”si può ritenere – dice la ricercatrice – che la loro speranza di vita sarà egualmente superiore alla speranza di vita media della popolazione”.
Un altro dato che emerge dallo studio è un picco di decessi precoci e violenti fra i corridori nati negli anni Settanta e presenti al Tour de France negli anni Novanta.